Sette campioni nazionali non abituali

Il Leicester può vincere la Premier? Dal Verona a Kaiserslautern e Montpellier, chi sono le outsider capaci di chiudere da primi della classe.

Dopo aver battuto il Manchester City, e allungato a cinque le distanze sulle immediate inseguitrici, il Leicester è a pieno diritto in corsa per vincere la Premier League. Anche Ranieri ha messo da parte la prudenza: «O si vince quest’anno o mai più». Un titolo che avrebbe dell’incredibile, ma in passato non sono mancati episodi così clamorosi: ecco gli esempi più avvincenti.

Nottingham Forest, 1977/78

Brian Clough rimase alla guida del Leeds per 44 giorni. Le star di quella squadra, come Johnny Giles e Norman Hunter, non lo sopportavano: pare che, durante un allenamento, abbia detto loro «Gettate via le vostre medaglie, non le avete vinte con merito». Fu la storia che diede vita al romanzo di successo Il maledetto United. Pochi mesi dopo essere stato allontanato dal Leeds, fu ingaggiato dal Nottingham Forest, che militava in Seconda divisione. Prese la squadra al tredicesimo posto e la portò subito alla promozione. Con giocatori come Peter Shilton, Martin O’Neill e Archie Gemmill, realizzò un incredibile double, vincendo campionato (il primo nella storia del Forest) e League Cup, battendo ad Old Trafford il Liverpool per 1-0. In campionato, i Reds, secondi, furono distanziati di sette punti. I risultati clamorosi del Nottingham proseguirono nelle stagioni successive, con due Coppe dei Campioni vinte. Clough rimase alla guida della squadra fino al 1993.

Il primo campionato inglese vinto dal Nottingham Forest

Hellas Verona, 1984/85

Nel 1982 il Verona era ancora in Serie B: appena tre anni dopo avrebbe vinto il primo scudetto della sua storia. Era la squadra di Bagnoli in panchina, Garella in porta, Di Gennaro, Fanna e Galderisi. L’acuto degli scaligeri fu ancora più rilevante alla luce di quello che offriva la Serie A ai tempi: la Juve di Platini, il Napoli di Maradona, la Roma di Pruzzo, l’Inter di Rummenigge. Il Verona aveva una squadra di soli 17 giocatori, che Bagnoli aveva pescato tra le riserve di grossi club o addirittura sull’almanacco Panini. «Con Bagnoli ci siamo sentiti come uccelli fuori dalla gabbia», disse poi Fanna.

Tutti i gol della stagione dello scudetto del Verona

Sampdoria, 1990/91

Coppa Italia nel 1988, Coppa Italia nel 1989, Coppa delle Coppe nel 1990. La Sampdoria di Boskov, Vialli e Mancini era abituata a vincere sì, ma non uno scudetto: negli anni precedenti si era sempre piazzata tra quarto e quinto posto. In quel campionato che poi vinse, la Samp fu capace di perdere solo tre partite, tutte, peraltro, contro avversari non delle primissime posizioni. I blucerchiati sconfissero Milan e Inter, che arrivarono secondi, sia all’andata sia al ritorno. Proprio la vittoria per 2-0 sui nerazzurri, a San Siro, fu l’ipoteca sul titolo, che arrivò matematicamente alla penultima giornata, dopo una vittoria interna contro il Lecce.

I gol dello scudetto blucerchiato

Nantes, 1994/95

Ad Arsène Wenger, recentemente, hanno chiesto quale caso gli ricordasse più di tutti l’attuale Leicester, e lui ha fatto il nome del Nantes: «Lo allenava un mio amico, Jean-Claude Suaudeau, che ad inizio stagione mi chiese un giocatore in prestito (Wenger allenava il Monaco, ndr). Io non glielo diedi, e lui si lamentò: “Sei ingiusto”, disse, “quest’anno retrocederemo perché hanno venduto tutti i giocatori, e a me non è rimasto nessuno”. Non avendo alternative, giocò con i giovani. Vinse il titolo, e rimase imbattuto per 32 partite!». Il Nantes si assicurò il titolo con un largo margine di vantaggio sul Lione, prima inseguitrice – dieci punti -, contando sulla prolifica coppia gol formata da Patrice Loko (che a fine stagione si trasferì al Psg) e Nicolas Ouédec, capaci di realizzare 40 gol in due. L’anno dopo il Nantes non si confermò in campionato, ma fu protagonista di un gran cammino in Champions, interrotto in semifinale dalla Juventus.

Il finale del campionato vinto dal Nantes

Kaiserslautern, 1997/98

Otto Rehhagel è lo specialista dei traguardi che nessuno pronostica. Ben prima della vittoria degli Europei 2004 con la Grecia, vinse la Bundesliga con il neopromosso Kaiserslautern. Sul mercato i Diavoli Rossi furono molto attivi, anche senza prendere nomi altisonanti, portando in Germania Ciriaco Sforza, reduce da una non brillantissima parentesi interista, e completando la rosa con gli innesti di Marian HristovAndreas Buck. Di quella squadra faceva parte anche un giovanissimo Michael Ballack. La stagione fu un serrato testa a testa con il Bayern Monaco, vinto dal Kaiserslautern per appena due punti.

Immagini dal titolo tedesco vinto dal Kaiserslautern

Deportivo La Coruña, 1999/00

Il primo, e unico, titolo dei galiziani arrivò quando la saga del Súper Depor sembrava essersi conclusa: a metà anni Novanta, con giocatori come Bebeto e Mauro Silva, il Deportivo aveva conteso alle big di Spagna il campionato, senza però mai vincerlo. In quegli anni, collezionò tre secondi posti e due terzi posti. Nel 1999/2000, dopo un dodicesimo e un sesto piazzamento, arrivò finalmente la vittoria della Liga: il Depor precedette in classifica di cinque punti Barcellona e Valencia. Fu la stagione della consacrazione di Roy Makaay, autore di 22 gol, ma anche delle giocate di classe di Djalminha e del robusto centrocampo con Mauro Silva e Flavio Conceiçao.

I migliori gol del Deportivo campione di Spagna

Montpellier, 2011/12

Il 2011 il Psg divenne qatariota, e di conseguenza la Ligue 1 divenne, di colpo, appannaggio di una sola squadra. Tutto era apparecchiato perché i parigini tornassero a vincere il titolo francese a distanza di 18 anni: nel Psg arrivarono Pastore, Sirigu, Lugano, Menez, Gameiro, Matuidi, e più avanti Ancelotti come allenatore. Nel frattempo, nel 2009, il Montpellier di René Girard era tornato in Ligue 1, centrando subito un’insperata qualificazione in Europa League. Dopo un’anonima stagione, nel 2011/12 il Montpellier partì subito con il piede giusto, collezionando tre vittorie di fila. Il primo match con il Psg, però, si chiuse 3-0 in favore degli avversari, facendo pensare a un rapido crollo in classifica. In realtà, i blu-arancioni persero solo altre quattro volte in campionato, riuscendo a pareggiare al Parco dei Principi e a superare il Psg per tre punti a fine campionato. Una vittoria arrivata grazie ai gol di un calciatore prima sconosciuto: Olivier Giroud, capocannoniere del torneo con 21 reti.

Tutti i gol del Montpellier 2011/2012
Via FourFourTwo.
Nell’immagine in evidenza, Olivier Giroud festeggia il titolo vinto dal Montpellier nel 2012. Pascal Guyot/AFP/GettyImages