L’America contro Nigel de Jong

I media statunitensi hanno un problema con Nigel de Jong e il suo calcio muscolare.
di Redazione Undici 13 Aprile 2016 alle 12:48

Nigel de Jong non ha mai goduto di grandissima stima da parte delle tifoserie avversarie. Da Xabi Alonso a Ben Arfa, sono tanti gli avversari ad aver incontrato i suoi scarpini. In America, nazione in cui de Jong gioca da qualche settimana, pare che questa questione sia esplosa a un livello mai visto prima. In un articolo di Dedspin è ritratto come un giocatore detestabile, che non ha motivo di essere in una lega come la Mls attuale. Mentre giocatori come Pirlo, Gerrard e Drogba rappresentano la tipologia di profilo che permette alla lega di innalzare la propria qualità, oltre che accrescere il livello di credibilità (e vendere biglietti), de Jong sarebbe soltanto un distruttore, un giocatore che ha superato da tempo il picco più alto della carriera, arrivato in America soltanto per far del male alle nuove leve del calcio statunitense.

È successo che nell’ultimo match di Mls tra i suoi Los Angeles Galaxy e i campioni in carica dei Portland Timbers, de Jong ha affondato la gamba sulla caviglia di Darlington Nagbe, giovane arrivato in America dalla Liberia e uno dei migliori prospetti della Nazionale di Klinsmann, poi costretto a uscire su una sedia a rotelle. L’articolo di Deadspin (che fa parte del grande gruppo Gawker Media) si intitola “Nigel de Jong Brought His Horror Tackles With Him To Mls”, e il centrocampista ex Milan è descritto come «the very worst of Mls». Il passaggio in cui si contesta il suo ingaggio da parte dei Los Angeles Galaxy recita: «Nobody is paying their hard-earned money to see de Jong play, and he doesn’t offer anything MLS currently lacks, he’s just more efficient in his destroying».

 

>

Leggi anche

Calcio
Toni Kroos ha smesso di giocare, ma non di essere un’icona e di migliorare il calcio (e non solo il calcio)
Questo sport continua ad avere un gran bisogno degli spunti di riflessione dell'ex fuoriclasse tedesco.
di Redazione Undici
Calcio
Capo Verde ai Mondiali non è un miracolo, ma il frutto di un progetto portato avanti in mezzo alle difficoltà
La qualificazione conquistata dalla Nazionale africana arriva da lontano, da un'identità molto forte e da anni di lavoro, come raccontano il centrocampista Andrade e l'ex ct Rui Águas.
di Emanuele Giulianelli
Calcio
Quella tra Italia e Israele è una partita che dimostra come il calcio sia uno strumento nelle mani della politica
UEFA e FIFA sembravano a un passo dall'esclusione di Israele dalle competizioni ufficiali, poi le cose sono andate diversamente. Perché ormai le partite sono uno specchio riflesso di quello che succede tra Trump, Netanyahu e tutti gli altri capi di Stato.
di Alessandro Cappelli
Calcio
Marcus Rashford ci ha messo pochissimo per tornare ai suoi livelli, e per far innamorare il Barcellona
Agevolato anche dagli infortuni di Yamal e Raphinha, l'attaccante inglese è diventato subito protatonista.
di Redazione Undici