Il nuovo spot di Ibra per gli Europei

Realizzato per Volvo, un video emozionale in cui Zlatan appare come ce lo siamo sempre immaginati: testardo, ambizioso, un po' spaccone.
di Redazione Undici 03 Giugno 2016 alle 15:22

«Ho ascoltato tutti. Poi, ho fatto di testa mia. Sapevo cos’era giusto per me. Le opportunità non vengono per caso, te le devi creare. Vai per la tua strada. Ma non dimenticare mai da dove vieni». Zlatan Ibrahimovic è il protagonista del nuovo spot di Volvo, lanciato a pochi giorni dall’inizio dell’Europeo. Una pubblicità per cementare l’orgoglio svedese (il titolo dello spot è “Made in Sweden”, appunto) tramite la faccia e lo stile del suo giocatore più famoso. La Svezia è inserita nel girone E, con Italia, Belgio e Irlanda, e l’incrocio europeo tra Zlatan e gli azzurri rievoca quello del 2004, quando un incredibile gol di tacco dell’allora attaccante dell’Ajax aprì le porte alla prematura eliminazione della Nazionale di Giovanni Trapattoni.

 

Nell’immagine in evidenza, Zlatan Ibrahimovic esulta durante il playoff contro la Danimarca dello scorso 17 novembre (Jonathan Nackstrand/AFP/Getty Images)
>

Leggi anche

Calcio
Gianni Infantino è andato a Sharm el-Sheikh e ha detto che vuole ricostruire gli impianti e quindi il calcio palestinese
Su invito di Trump, anche il numero uno della FIFA ha partecipato al vertice di pace in Egitto.
di Redazione Undici
Calcio
Il calcio sta sperimentando una nuova strada per i diritti tv: venderli agli youtuber
È un modo molto redditizio per intercettare le nuove generazioni: lo stanno capendo anche leghe e federazioni europee.
di Redazione Undici
Calcio
Toni Kroos ha smesso di giocare, ma non di essere un’icona e di migliorare il calcio (e non solo il calcio)
Questo sport continua ad avere un gran bisogno degli spunti di riflessione dell'ex fuoriclasse tedesco.
di Redazione Undici
Calcio
Capo Verde ai Mondiali non è un miracolo, ma il frutto di un progetto portato avanti in mezzo alle difficoltà
La qualificazione conquistata dalla Nazionale africana arriva da lontano, da un'identità molto forte e da anni di lavoro, come raccontano il centrocampista Andrade e l'ex ct Rui Águas.
di Emanuele Giulianelli