Undici atleti venuti da lontano

Undici calciatori che hanno dovuto emigrare, una nazionale selezionata da Fare, organizzazione che si impegna a combattere l’ineguaglianza e la discriminazione nel calcio.

Quest’anno per il #worldrefugeeday, il network Fare – un’organizzazione ombrello che unisce tutti quelli che si impegnano a combattere l’ineguaglianza e la discriminazione nel calcio, utilizzando lo sport come strumento di inclusione sociale – ci rivela un particolare Undici di Euro 2016. Tutti i calciatori che ne fanno parte sono profughi, o figli di rifugiati, arrivati nel paese che rappresentano dopo la fuga da guerre o persecuzioni. Molti di loro hanno storie interessanti da raccontare, e anche la squadra messa in campo risulta credibile e ben strutturata. Oramai intere generazioni di rifugiati hanno contribuito allo sviluppo del continente europeo, senza di loro anche lo sport e il calcio non sarebbero stati gli stessi.

La squadra dei selezionati si schiererebbe con un 3-5-2, una formazione di contiana memoria con in campo i seguenti interpreti:

Portiere – Steve Mandanda
È nato a Kinshasa, nella Repubblica Democratica del Congo. La famiglia decide di trasferirsi a Evreux in Francia quando Steve ha due anni. Giovane praticante della boxe, è il maggiore di quattro fratelli. Tutti e quattro portieri.

Difensore – Vedran Ćorluka
Ćorluka è nato a Derventa, nella Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. I suoi genitori, Jozo e Anđa provengono da Modran, un villaggio vicino a Derventa. A causa della guerra in Bosnia, nel 1992 la famiglia si trasferisce a Zagabria, in Croazia dove il padre lavora ancora come ingegnere oltre ad essere il manager di Vedran.

Difensore – Lorik Cana
Figlio di Agim Cana, ex calciatore del Kf Pristina, Lorik è nato in Kosovo. Nel 1992 la famiglia lascia il Paese per trasferirsi in Svizzera, in previsione degli eventi drammatici che sconvolgeranno il paese. Osserva ogni gara del Pristina da quando aveva cinque anni e sostiene che l’esperienza del padre lo ha spinto a diventare un atleta.

Difensore – Taulant Xhaka / Centrocampista Granit Xhaka
Il curioso caso dei fratelli Xhaka, affrontatisi durante l’Europeo con le maglie di due Nazionali differenti, ha rappresentato un po’ il simbolo delle politiche complesse dei tempi moderni. Taulant, che gioca in Svizzera per il Basilea, è il più anziano dei due e, per inciso, anche il meno talentuoso. Granit è appena passato all’Arsenal e dei fratelli è quello con maggior classe. La famiglia è emigrata in Svizzera quando il padre Ragip, all’epoca venticinquenne, decise che Basilea sarebbe stato il porto sicuro in cui approdare dopo i tre anni di passati da prigioniero politico in una cella in Kosovo.

Centrocampista – Xherdan Shaqiri
Shaqiri è nato a Gjilan da genitori kosovari albanesi. Emigra in Svizzera nel 1992 con i suoi genitori e tre fratelli. Ha diverse nazionalità: svizzera (ottenuta dopo la naturalizzazione), kosovara e albanese. Shaqiri potrebbe anche beneficiare del passaporto serbo, visto il mancato riconoscimento da parte di quest’ultimo del Kosovo.

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Centrocampista – Luka Modric
La storia del centrocampista croato è quella di una famiglia in fuga. Cresciuto a Modrići vicino Zaton Obrovački, un villaggio nei pressi di Zadar. L’infanzia del centrocampista del Real Madrid è coincisa con la Guerra d’Indipendenza Croata del 1991, motivo per cui la famiglia fu costretta a fuggire, trovando riparo come rifugiato a in un hotel a Zadar. Il padre si unì all’esercito croato, mentre il nonno fu giustiziato nel 1991 dai ribelli serbo croati, nel villaggio di Jesenice.

Centrocampista – Valon Behrami
Valon è nato a Titova Mitrovica, nell’allora Jugoslavia, da famiglia kosovaro-albanese. L’intera famiglia si stabilì a Stabio, in Svizzera, paese di cui Behrami è poi divenuto cittadino. Nel 1995 la sua famiglia riuscì a rimanere in Svizzera grazie alla società atletica di Ligornetto, presso cui Valon era iscritto, la quale contribuì a raccogliere un numero di firme sufficiente a convincere le autorità, che ne avevano deciso il rimpatrio, a cambiare parere. Dopo il gol alla Turchia, decisivo per la vittoria nello spareggio che portò gli elvetici ai Mondiali del 2006, è diventato una sorta di eroe nazionale.

 Centrocampista – Zlatko Junuzovic
Junuzovic si trasferisce in Austria all’età di cinque anni, stabilendosi a Kühnsdorf, in Carinzia. Prima del compimento del dodicesimo anno di età, la famiglia viaggia verso Graz dove Zlatko, all’età di undici anni, entra nel centro di formazione del Grazer Ak, divenendo al contempo cittadino austriaco.

Attaccante – Emir Kujovic
Di origine bosgnacca, Emir è nato in Montenegro nel 1988. All’età di 6 anni si trasferisce in Svezia con la famiglia. Nel 2006 ha giocato le prime tre partite di Superettan, la seconda divisione del calcio svedese, con la maglia del Landskrona BoIS. Nel 2010 ha giocato una stagione all’Halmstad insieme ad Ajsel, suo fratello maggiore.

Attaccante – Christian Benteke
Christian è nato a Kinshasa nel 1990. Insieme alla sua famiglia fugge dal Congo durante il regime di Mobutu per stanziarsi a Liegi. Formatosi nella Jeunesse Sportive Pierreuse, club popolare di Liegi, a 12 anni si unisce allo Standard, approdando al Genk all’età di sedici anni.