Il rapporto tra testate giornalistiche e mondo tecnologico rappresenta uno degli ambiti d’indagine centrali sull’evoluzione del futuro dell’editoria. Già nel 2015 The Verge analizzava il fenomeno delle storie realizzate da Automated Insights, piattaforme capaci di generare milioni di articoli settimanali vantando collaborazioni con Allstate, Comcast e Yahoo. La questione rientra in un trend di accelerazione del giornalismo generato dai software, chiamato in modo forse fuorviante robot journalism: sono report realizzati appositamente da algoritmi, capaci di crearli istantaneamente.
L’ultima agenzia a entrare in contatto con Automated Insights è stata Associated Press, che ha annunciato la realizzazione di articoli riguardanti notizie di routine sulle leghe minori di baseball da parte del Wordsmith program, una tecnologia di Automated Insights già capace di realizzare rapporti societari e che potrà a breve scrivere riepiloghi e report su eventi legati agli sport di college. Secondo Associated Press, l’automazione non ha eliminato i consueti processi di reporting ma ha semplicemente permesso alle agenzie di espandere la copertura degli eventi, lasciando ai giornalisti la possibilità di concentrarsi sui dettagli e sulle note di contesto da aggiungere a ogni articolo. Su Slate è possibile trovare un esempio di come saranno i report generati automaticamente dalla macchina. Un prodotto strettamente legato a questioni quantitative che, secondo Robbie Allen, Ceo di Automated Insights, «non è in grado di fornire dati riguardanti la qualità delle singole giocate».