La scorsa stagione il Rostov è arrivato a un passo dal titolo russo, appena due punti sotto il Cska Mosca campione. Il piazzamento ha comunque permesso alla squadra di Kurban Berdyev, poi dimessosi ad agosto dopo la gara contro l’Anderlecht, di accedere ai preliminari di Champions League. Raggiunta la fase a gironi grazie anche al nuovo tecnico Ivan Daniliants, che di Berdyev era stato assistente, il club russo è riuscito durante l’ultima giornata a battere l’iperfavorito Bayern Monaco. Nella gara di ieri sera si è messo particolarmente in luce Sardar Azmoun, attaccante iraniano di 21 anni, sulla cui proprietà Rostov e Rubin Kazan hanno aperto un contenzioso davanti alla Fifa che ancora non si è concluso. Al 44′ del primo tempo il “Messi iraniano”, come Azmoun viene definito, ha replicato uno dei momenti più esilaranti del 2015, con un dribbling stretto che ha messo Boateng k.o., di nuovo.
La squadra russa si è avvicinata così all’accesso in Europa League: basterà un punto contro il Psv nell’ultima partita della fase a gironi. Un ottimo risultato, dietro le corazzate Atlético e Bayern, arrivato anche grazie al gioco verticale e iper cinetico nato con Berdyev e continuato con i dettami di Daniliants. Un calcio che, secondo il difensore César Navas, «è molto simile all’Atlético Madrid. Pressiamo gli avversari e cerchiamo di ribaltare l’azione con pochi tocchi». Sardar Azmoun, intanto, ha realizzato con quello di ieri sera 3 reti in 4 partite, e si parla già di lui in ottica mercato come possibile obiettivo del Liverpool di Klopp.