Yaya di Udine

Seko Fofana, ai tempi del City, era considerato l'erede di Touré. Oggi sta avendo un grande impatto in Friuli, e ha un potenziale ancora da scoprire.

Napoli, Inter, Genoa, Roma. Negli ultimi due mesi, uscire indenni dall’Atleti Azzurri d’Italia era diventato impossibile: soprattutto qui, in casa, l’Atalanta stava costruendo il suo campionato da vertice. A mettere fine alla striscia di vittorie interne consecutive nerazzurre è stata l’Udinese, e più in particolare Seko Fofana, 21 anni, che ha blindato la terza vittoria in trasferta dei friulani con un gol e un assist. La sua rete, che è valsa il provvisorio 2-1 per l’Udinese, è stata una delle più belle del weekend in Serie A: una conclusione “alla Del Piero”, un destro a giro secco e preciso, imparabile per Sportiello, rimasto immobile a guardare la sfera scavalcarlo e infilarsi nell’angolo più lontano.

 

Per Fofana, quella di Bergamo è stata la quarta rete stagionale in appena undici presenze. A Palermo, nella vittoria per 3-1 dell’Udinese, aveva segnato una doppietta, mentre il suo gol a Cagliari di due settimane fa non era bastato alla squadra di Delneri a evitare la sconfitta. E dire che il francese di origini ivoriane non aveva mai inciso sotto il profilo realizzativo: si era sempre fermato a una rete, nelle passate stagioni da pro. Ma il suo exploit è tutt’altro che casuale.

Per la sua posizione in campo, per la sua fisicità, per le sue origini ivoriane (è francese, ed è arrivato fino all’Under 19 dei Bleus) Fofana è stato spesso accostato a Yaya Touré. Soprattutto quando, nel 2013, il Manchester City lo prelevò dal Lorient. Nelle due stagioni successive, Fofana è stato girato in prestito, prima al Fulham in Championship e poi al Bastia in Ligue 1. In estate, l’Udinese se lo è assicurato per una cifra attorno ai 3,5 milioni di euro, facendo firmare al giocatore un contratto quinquennale.

 

Nelle prime due giornate parte titolare, ma finisce presto per perdere il posto. Iachini smette di considerarlo, preferendogli spesso un tridente di centrocampo composto da Badu, Kums e Hallfreðsson, o anche ricorrendo a elementi poco utilizzati come Kone e Jankto. La situazione della squadra però precipita, e dopo la pesante sconfitta interna contro la Lazio, al posto di Iachini, arriva Delneri. Il nuovo tecnico friulano ha pochi dubbi: Fofana, dal centro del campo, non si sposta.

Sotto la nuova gestione tecnica, il francese gioca la sua prima partita a Torino, contro la Juventus, dove è uno dei migliori dei suoi e mette in evidenza le sue abilità: grande corsa, dinamismo, copertura degli spazi, interessanti qualità tecniche. È un classico centrocampista box to box: nell’Udinese gli si chiede soprattutto la riconquista dei palloni (1,5 intercetti a partita, di rado preferisce i tackles, 1,6 a match), ma le prestazioni di Fofana non si limitano qui. Le sue quattro reti segnate fin qui ne fanno il il terzo miglior marcatore dell’Udinese, dopo gli attaccanti Zapata e Thereau. È anche il terzo giocatore della squadra per tiri in porta (1,5 a partita) e distribuisce 40,6 passaggi a partita, con l’86,4% di riuscita.

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L’heatmap di Fofana contro l’Atalanta (Lega Serie A)

L’heatmap contro l’Atalanta mostra le capacità da “tuttocampista” di Fofana: a fine partita avrà corso per ben 11.202 chilometri, terzo giocatore dell’Udinese dopo Thereau e Badu. Se il gol rimane la fotografia più nitida della sua prestazione, il suo lavoro di riconquista palla e ripartenza è stato decisivo nel successo dei bianconeri. La controprova migliore sta nel modo in cui ha aiutato nel raddoppiare puntualmente su Kurtic, uno dei calciatori più pericolosi dell’Atalanta, che spesso si allargava a destra e che con le sovrapposizioni di Conti creava una catena altamente minacciosa per la difesa friulana. La presenza di Fofana ha aiutato l’Udinese a reggere egregiamente su quella fascia, con i nerazzurri che con il passare dei minuti hanno decisamente preferito attaccare dal lato opposto: a fine partita le azioni dell’Atalanta sviluppate centralmente sono state 18, il 47%, quelle da sinistra 15, il 38%, quelle da destra appena 6, il 15%.

 

Lo strapotere fisico di Fofana è stato perciò vitale nella tenuta difensiva del settore di centro-sinistra della squadra: sia per chiudere gli spazi, sia per l’abilità con cui difendeva il pallone e trovava il compagno meglio piazzato, necessario per alleggerire la pressione degli avversari. È grazie a queste capacità che Fofana è diventato uno degli elementi più preziosi dell’Udinese, ma il modo in cui riesce a incidere nelle sortite offensive fa capire quanto potenziale ancora possa dimostrare questo ragazzo. Quando giocava nell’Under 23 del City, Fofana aveva grandi libertà offensive, ricompensate con 6 gol e 6 assist in 20 partite e il premio di “Player of the season” della squadra. Più avanti, con un’Udinese possibilmente al riparo da pericoli di classifica, sarebbe interessante vedere avanzarne il baricentro di una ventina di metri, dove potrebbe essere ancora più dominante.