Götze starà fuori per un po’

Soffre di particolari disturbi di metabolismo, e forse è questo il motivo di una stagione al di sotto delle aspettative.

Il mercato del Borussia Dortmund ha portato tanti giocatori interessanti, da Dembélé a Guerreiro a Emre Mor, ma, oltre ai giovani da lanciare nel grande calcio, è stata anche l’estate di un grande ritorno: quello di Mario Götze, cresciuto nel club prima di passare, nel 2013, al Bayern Monaco. Dopo un’avventura di tre stagioni tutt’altro che esaltante in Baviera, Götze è stato riacquistato dal Borussia per 22 milioni di euro, 15 in meno di quanto aveva speso il Bayern. Il ritorno a casa, però, è stato ampiamente deludente: Götze ha giocato appena 16 partite, di cui 11 in campionato, finendo spesso in panchina. È riuscito a segnare appena due gol, uno in Champions contro il Legia Varsavia a settembre e l’altro in Bundesliga contro l’Hoffenheim a dicembre. Un rendimento, al di là dei numeri, sempre al di sotto delle aspettative, condizionato anche da errori grossolani come questo:

 

L’ultima partita giocata da Götze è stata lo scorso 29 gennaio a Magonza: da allora, il tedesco non ha figurato nemmeno tra i convocati, bloccato da un misterioso problema fisico. Soltanto adesso il Borussia Dortmund ha rilasciato un comunicato ufficiale sulle condizioni di Götze: il giocatore è affetto da disturbi di metabolismo, che lo terranno fuori dai campi di calcio a tempo indefinito. «Farò tutto quanto in mio potere per tornare ad allenarmi e aiutare la squadra a raggiungere il prima possibile gli obiettivi comuni». Marc Zorc, direttore sportivo del club, vede il bicchiere mezzo pieno: «Ora che abbiamo scoperto le ragioni delle sue difficoltà, siamo convinti che, una volta rimessosi in sesto, Mario metterà al servizio della squadra le sue straordinarie capacità».

Resta l’amara sensazione che, mentre il tempo scorre – Götze compirà 25 anni quest’anno – la sua carriera sia a un punto morto. Il giocatore esplosivo, spietato e intuitivo a tutto campo ammirato nell’ultima stagione a Dortmund – quella con Klopp in panchina, con i gialloneri protagonisti di una grande cavalcata fino alla finale di Champions – si è prima intristito in Baviera, non trovando mai il posto giusto nell’undici del Bayern, un po’ per la concorrenza, un po’ per un rapporto mai sbocciato con Guardiola, poi è rimasto bloccato dai suddetti problemi fisici. Per un giocatore che ha deciso un Mondiale, con il suo gol nei tempi supplementari all’Argentina nella finale di Rio de Janeiro, i rimpianti sono molti.