Nel febbraio 2015, nella partita di Champions League contro il Bayer Leverkusen, Saúl Ñíguez fu costretto a lasciare il campo dopo un duro scontro con Kyriakos Papadopoulos. Il centrocampista dell’Atlético Madrid soffrì un trauma a un rene, che gli procurò un sanguinamento interno. Saúl Ñíguez lasciò il campo zoppicante, sorretto dagli ausiliari del club, facendo fatica persino a restare in piedi e vomitando di continuo. Nel cammino dal campo agli spogliatoi fu costretto a fermarsi sette volte, e dovette passare la notte in ospedale, per rimanere in osservazione.

Saúl Ñíguez tornò in campo un mese e mezzo dopo, ma gli effetti di quell’infortunio continuarono a farsi sentire a lungo. Per due anni, dopo ogni partita e ogni allenamento, lo spagnolo doveva recarsi in bagno, dove urinava sangue: «In tutto questo tempo ho giocato con un catetere interno. Ho giocato d’azzardo con la mia salute, mosso dal desiderio di giocare per l’Atlético. Mi ricordo tutto di quella sera. Cosa successe, dove sono caduto, quante volte ho vomitato, il modo in cui fui preso dalle convulsioni, il letto di ospedale dove fui ricoverato, la sedia dove mi fecero sedere, i compagni di squadra che vennero a trovarmi». Due anni dopo, sullo stesso campo, Saúl Ñíguez ha segnato il primo dei quattro gol realizzati dall’Atlético Madrid. Una liberazione: «Mi sono sentito sollevato. Mi sono liberato di un peso e la paura è scomparsa. È stata un’emozione segnare lì: sono tornato sul luogo dove sarei potuto precipitare».

La rete, una pregevole conclusione a giro, messa a segno sul campo del Bayer Leverkusen

Il centrocampista quest’anno è stato decisivo anche e soprattutto nei quarti di finale, nel match di ritorno contro il Leicester: il suo gol dopo 26 minuti ha praticamente chiuso il discorso qualificazione contro gli inglesi. Una rete che ha regalato l’approdo alle semifinali di Champions, dove l’Atlético troverà, per la quarta volta di fila, il Real Madrid, la squadra in cui Saúl è cresciuto. Provando, stavolta, a cambiare l’esito della sfida, che nelle ultime tre edizioni ha sempre premiato i blancos.

>

Leggi anche

Calcio
Xabi Alonso era l’unico allenatore che poteva provare a cambiare il Real Madrid, e lo sta già facendo
Il Mondiale per Club ha già evidenziato alcuni cambiamenti importanti, nell'approccio e nello stile dei Blancos. Merito di un tecnico che è arrivato e si è messo fin da subito al centro del villaggio.
di Alessandro Cappelli
Calcio
I giocatori del Chelsea stanno usando i loro profili Instagram per convincere i tifosi a comprare i biglietti del Mondiale per Club
Enzo Fernández e Robert Sánchez, tra gli altri, hanno pubblicato delle stories in cui invitavano i tifosi ad andare allo stadio.
di Redazione Undici
Calcio
Il PSG sta provando a conquistare gli Stati Uniti, specialmente New York
Il Mondiale per Club è un'occasione per verificare la penetrazione del brand in un Paese che offre enormi opportunità commerciali.
di Redazione Undici
Calcio
Desiré Doué non ha ancora uno sponsor personale, e così indossa scarpini diversi per ogni partita
L'attaccante del PSG non ha vincoli di esclusiva, ma ovviamente questa situazione è destinata a finire presto.
di Redazione Undici