Cos’ha fatto Borini negli ultimi anni?

di Redazione Undici 28 Giugno 2017 alle 14:30

L’ultimo acquisto del Milan, in attesa dell’ufficialità, sarebbe quello di Fabio Borini, attaccante esterno 26enne che nelle ultime due stagioni ha giocato nel Sunderland. Borini ha trascorso in Serie A una sola stagione, quella con la Roma del 2011/12 — dopo una brevissima parentesi nel precampionato con il Parma: in giallorosso, il suo score è stato di 9 gol in 24 presenze in campionato. L’anno successivo, si è trasferito al Liverpool, dove in due stagioni non ha trovato molto spazio: in mezzo c’è stata una prima esperienza con il Sunderland in prestito, la squadra a cui i Reds lo hanno ceduto definitivamente nell’estate del 2015.

La stagione di Borini a Roma fu positiva, nonostante i giallorossi, allora allenati da Luis Enrique, finirono solamente settimi, ampiamente sotto le aspettative. Le prestazioni del bolognese furono però convincenti, e il Liverpool nel 2012 lo acquista per 13,3 milioni di euro: lo vuole Brendan Rodgers, appena nominato allenatore dei Reds, che aveva avuto Borini allo Swansea per qualche mese, nell’anno in cui i gallesi ottennero la promozione in Premier League. La stagione ad Anfield si rivela un mezzo flop, personale e di squadra: Borini comincia da titolare, in un tridente di lusso completato da Sterling e Suárez, ma nelle prime cinque partite il Liverpool non vince nemmeno una volta. L’italiano perde il posto da titolare, ma subito dopo si infortuna al metatarso: sta fuori fino a gennaio, ma quando è ristabilito, ormai, non c’è più posto nelle rotazioni principali della squadra. Seguirà un altro infortunio, stavolta alla spalla, mentre i Reds annaspano e chiudono al settimo posto una stagione anonima. A fine anno, però, è protagonista di un Europeo Under 21 molto positivo, che lo vede segnare due gol tra semifinale (contro l’Olanda, decisivo) e finale.

Alcuni gol di Borini con il Sunderland

Penalizzato dai problemi fisici, ma non bocciato: l’anno seguente saluta Liverpool, ma solo in prestito. A Sunderland Borini trova più spazio e possibilità di incidere: partito non come primissima scelta, l’attaccante italiano conferma le buone impressioni di Roma diventando il miglior marcatore della squadra tra tutte le competizioni al pari di Adam Johnson (10 gol: 7 in Premier, 3 in Efl Cup). Non tantissimi, ma preziosi in una squadra che porta a casa una salvezza sofferta, con anche l’avvicendamento in panchina, a inizio stagione, tra Paolo Di Canio e Gus Poyet. Gol importanti come quelli contro i rivali del Newcastle, uno all’andata e uno al ritorno, gol segnati sempre partendo molto lontano dall’area, in un campionato che lo ha visto coprire tutta la fascia sinistra. Quanto basta per restituirgli, l’anno dopo, la maglia del Liverpool. Stavolta trova come partner d’attacco Mario Balotelli e per entrambi sarà una stagione da dimenticare. Dopo il secondo posto e “quasi titolo” dell’anno prima, i Reds tornano a disputare un’annata fallimentare: Borini gioca ancora meno di due anni prima, partendo appena una manciata di volte da titolare e segnando appena un gol in tutto.

Un esempio del lavoro (non molto da attaccante) di Borini nell'ultima stagione con il Sunderland

Un esempio del lavoro (non molto da attaccante) di Borini nell’ultima stagione con il Sunderland

Questa volta il Liverpool se ne sbarazza definitivamente, mentre al Sunderland sono pronti a riabbracciarlo: Borini torna dai Black Cats per circa 10 milioni di euro. Due anni in cui riprende il suo posto da esterno offensivo sulla fascia, soprattutto la sinistra, a supporto della punta Jermain Defoe. Il suo è un impiego di fatica e sacrificio, che gli fa perdere efficacia negli ultimi metri: 5 gol e 2 assist nella stagione 2015/16, solo due reti in quella successiva, che termina con la retrocessione del Sunderland. Anche dalla heatmap qui sopra si nota quanto Borini abbia dovuto adattarsi a un contesto complicato: sempre molto lontano dall’area di rigore, tanto da avere un rendimento medio di appena 1,4 tiri a partita, con 0,8 dribbling, a fronte di un lavoro dispendioso in fase di copertura (un intercetto di media). Il biennio di Sunderland ne ha un po’ annacquato le qualità offensive: sarà interessante capire se il Milan lo rigenerà anche da questo punto di vista.

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