Quando, nel 2003, un diciottenne Cristiano Ronaldo firmò per il Manchester United, disse: «Pensate che io sia bravo? Allora dovete dare un’occhiata a Fabio Paím». Ronaldo e Paím avevano giocato insieme nelle giovanili dello Sporting Lisbona, anche se Paím era tre anni più giovane dell’attaccante del Real Madrid. Segno di come, all’epoca, fosse proprio Paím l’elemento di spicco tra i giovani del club biancoverde. Aurelio Pereira, che ha scoperto talenti come Figo, Futre, Nani, Simao, Quaresma e lo stesso Ronaldo, una volta disse: «Si parla molto di Cristiano Ronaldo, però bisogna considerare che Fabio Paím è molto migliore di lui».

Fabio Paím entrò giovanissimo nel vivaio dello Sporting, a undici anni. Giocava da esterno destro, ma con un’ottima propensione per il gol. Si dice che, quand’ancora era bambino, la gente si radunava per vederlo giocare. Ha fatto tutta la trafila nelle Nazionali giovanili portoghesi, dall’Under 16 all’Under 21. Nel 2004, quando aveva ancora 16 anni, fu incluso nella lista dei preconvocati per l’Europeo di casa, anche se poi non venne inserito nell’elenco definitivo. Lo stesso anno, poi, firmò il primo contratto da professionista: 20.000 euro al mese. L’inizio di una parabola discendente: «In quattro anni comprai quattro macchine di lusso. Non ascoltavo nessuno, ma la gente avrebbe dovuto essere più dura con me».

Lo Sporting Lisbona cominciò a mandarlo in prestito, prima in club di seconda divisione, poi al Paços Ferreira, in massima serie portoghese. Qui giocò appena 7 partite, così, nel 2008, decise di passare nel settore giovanile del Chelsea. Anche qui senza fortuna: tornò in Portogallo e finì in terza divisione, al Real Massamá. «Uscivo la notte, bevevo troppo, non andavo ad allenarmi… A volte mi sentivo un pagliaccio. Tutti volevano vedermi, ma nessuno mi aiutava. Volevano solo che andassi in campo, nient’altro», ricorda Paím. Dopo quell’esperienza, la sua carriera divenne irrecuperabile. Girò molto, tra Qatar, Angola, Malta, Lituania e Lussemburgo. Ora gioca nel Sintra Football, una squadra portoghese amatoriale dove non riceve alcun compenso.

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