Cosa c’è nel numero 17 di Undici

Un'intervista esclusiva a Sergio Ramos, una a Raúl, e poi Brexit, lo street soccer di New York, il tifo laziale e il tennis.

Ci eravamo lasciati con l’estate già iniziata, e i più fortunati tra voi lettori già rilassati su spiagge dorate o valli verdi di montagna. Noi, nel frattempo, dovevamo capire come iniziare la nuova stagione, prima di prenderci una pausa. Fare il “numero di settembre”, o di fine agosto come in questo caso, non è mai facile: chi scegliere come volto di copertina? A quale squadra dare la priorità, in vista del calciomercato comunque ancora in corso? Che previsioni azzardarsi a fare, ammesso che sia necessario farne? Invece di guardare in avanti ci siamo guardati alle spalle, ai precedenti dieci o dodici mesi di calcio. Oltre ai campionati nazionali, vinti da squadre più (Monaco, Chelsea) o meno (Juventus) sorprendenti, c’è un nome, un filo bianco, che unisce le ultime stagioni e spicca su tutti gli altri colori: è il bianco del Real Madrid.

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Con tre Champions vinte negli ultimi quattro anni, è innegabile che il Real Madrid stia vivendo uno dei momenti migliori della sua storia, e si stia rivelando come una delle formazioni più capaci di segnare il gioco del calcio dell’ultimo decennio, ventennio, forse di sempre. Il suo capitano è Sergio Ramos, un trentenne andaluso capace di difendere e di segnare gol decisivi, e lo siamo andati a trovare a Madrid. Ci ha raccontato della sua infanzia da attaccante, del rapporto con il padre, di quello con Zidane, con il gol, con il Pallone d’oro. Per rimanere al Real Madrid, poco dopo, c’è un’intervista a Raúl Blanco, bandiera degli anni pre-Ronaldo, ora ritiratosi dopo l’esperienza statunitense, e un’analisi firmata Stefano Borghi del lavoro silenzioso fatto da Zidane in questi mesi.

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Essendo il numero del “back to school” non potevamo non inserire una specie di guida alla Serie A: è dalla A alla Z, e arricchita dalle illustrazioni di Stefano Monfeli. E visto che i professionisti sono in pausa, abbiamo dedicato un po’ di pagine a quelli che a calcio ci giocano nei momenti liberi, sull’erba sintetica, con palloni sbucciati e le magliette preferite delle squadre di mezzo mondo. Non siamo andati in un luogo a caso, ma, con il fotografo Enrico Brunetti, nei cinque borough di New York.

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C’è poi una nuova firma: David Winner, autore dello splendido Brilliant Orange, appena tradotto in Italia da minimum fax, ha scritto del legame tra calcio, nazionalismo e Brexit nel Regno Unito. Le fotografie a corredo dell’articolo ritraggono alcuni tra i più famosi hooligan inglesi, e sono parte del progetto Great Britons Hooligans di Simon Harsent. A proposito di tifo – ma non di violenza –, proseguiamo poi la nostra indagine sull’amore per una singola squadra raccontata da un tifoso particolare: dopo Genoa, Milan e Roma, arriviamo alla Lazio secondo Stefano Ciavatta. Le fotografie, che ritraggono tifosi laziali di ogni età, sono di Guido Gazzilli.

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Chiudiamo con delle storie più legate all’economia e al mercato: Emiliano Battazzi racconta i diversi metodi di lavoro dei direttori sportivi italiani; Marco Bellinazzo sulla migrazione degli agenti, e non soltanto dei calciatori, verso il mercato cinese; Oscar Cini sui futuri allenatori che si formano a Coverciano. Infine, un ritratto di Youri Tielemans e il racconto di uno speciale incontro tra Paolo Condò e Alcides Ghiggia.

Il secondo sport di cui parliamo è, naturalmente, il tennis: dopo lo Wimbledon di Federer e il Roland Garros di Nadal, questo Us Open sembra essere un ritorno al passato, nel tabellone maschile, oppure un’eccitante incognita in quello femminile. Tra gli articoli, Fabio Severo racconta di proiettili, elicotteri, decessi e misteri, insomma della storia americanissima del meno tradizionale degli Slam, mentre Matteo Codignola ritrae uno dei momenti più indimenticabili dell’Open statunitense: la finale del 1981 vinta da John McEnroe che ha segnato il ritiro, o meglio la dissoluzione e la scomparsa di Björn Borg.

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Infine, la quinta puntata di Squadra Italia, il magazine-inserto sulle Nazionali italiane. Questo numero è interamente dedicato al calcio femminile, e contiene un’intervista a Patrizia Panico, l’azzura dei record; un incontro con tre azzurre: Alia Guagni, Federica Di Criscio, Valentina Cernoia; un ricordo della semifinale di Lillestrom, vent’anni fa, nell’Europeo di Svezia e Norvegia che vide le ragazze italiane arrivare fino alla finale.

Ora ci rimettiamo al lavoro, una stagione ci aspetta. Ci vediamo in edicola, buona lettura!