L’impatto di Mbappé
Le prime pagine se le sono prese Neymar e Cavani, non foss’altro per i loro bisticci familiari, lo-batto-io no-tocca-a-me; però, nel Psg miglior attacco della Champions (alla pari con il Chelsea) che ha divorato un’altra pretendente al successo come il Bayern, è il grande impatto di Mbappè la buona notizia per Emery. D’accordo, si parla di un giocatore che sarà pagato 180 milioni di euro e che nella scorsa Champions ha segnato sei gol in altrettante partite tra ottavi e semifinali; ma spesso ci si dimentica che il francesino ha soltanto 18 anni, ed è appena sbarcato in una realtà diversa per ambizioni, pressioni e rilevanza mediatica rispetto a Monaco, casa sua per quattro anni. Di Mbappé stupisce la naturalezza con cui si è calato nella nuova squadra, e di come riesca a incidere allo stesso modo di pochi mesi fa, come se non avesse cambiato città o compagni: finora ha segnato due reti, contro Metz e Celtic, ma la sua importanza nel gioco del Psg va molto oltre i numeri, e la gara contro il Bayern ne è la dimostrazione più efficace. Con i francesi che hanno sbloccato immediatamente il risultato, il piano partita è stato quello ideale per Emery: il Psg ha potuto contare su una delle armi migliori a disposizione, la ripartenza. Così sono arrivate le reti del 2-0 e del 3-0, e in entrambe le azioni a spaccare la difesa tedesca è stato Mbappé: nel gol di Cavani ha messo in mostra come all’esplosività nel lungo sa abbinare la capacità di ragionare, attirando su di sé due giocatori del Bayern, proteggendo palla e poi scaricando al momento giusto per il destro vincente dell’uruguaiano; nel gol di Neymar irride con una finta da vecchia volpe Alaba, poi si incunea e mette una palla nel mezzo che il brasiliano è lesto a ribadire in rete.
Quel tocco di suola è puro piacere
Una Juve indipendente
La buona notizia per la Juventus è che anche quando Dybala prende qualche momento di pausa la squadra continua a funzionare. I bianconeri lavorano per essere meno dipendenti dall’argentino, che pure ha creato insieme a Higuaín i presupposti per la rete del 2 a 0 di Mandzukic. La Juventus sta trovando certezze: la possibilità di ruotare sempre più gli uomini offensivi a disposizione, un Bentancur magnifico per qualità di calcio e dedizione, una porta che rimane imbattuta nonostante una fase difensiva ancora altalenante. Certo l’Olympiacos è un avversario meno probante di altri ma l’unione, la solidità e il sostegno reciproco sono segni di un ambiente che sa riprendere facilmente il ritmo. Douglas Costa sta lentamente ma con costanza prendendosi lo spazio che compete a un giocatore acquistato per spaccare le partite, e nell’armonia di squadra nemmeno un problema a Pjanic dell’ultimo momento riesce a scalfire la serenità di una squadra solida all’inverosimile. Allegri ha elogiato lo Sturaro terzino, prevedendone un futuro luminoso nella nuova posizione. Cosa manca a questa Juve per ripetere quanto fatto lo scorso anno? Apparentemente nulla, se non un minimo di coesione maggiore tra nuovi arrivi e vecchie certezze. Buffon che elogia Higuaín, rimasto in panchina per la seconda volta di fila, mostra come l’ambiente sia coeso anche a dispetto del chiacchiericcio.
Finalmente
Il Chelsea ha la grinta di Conte
Piccolo dato statistico: l’Atlético Madrid ha perso in casa soltanto due gare dal 2014, e l’ultima prima di ieri era un 2 a 1 subito dal Benfica. Anche in quell’occasione la squadra di Simeone era passata in vantaggio per poi farsi rimontare. Quando al minuto 40 Griezmann realizza dal dischetto mettendo a segno la rete dell’1 a 0 sembra che la serata sia indirizzato su binari precisi. Non si sono fatti i conti con l’epica “contiana” del resistere, del lottare e sacrificarsi, della vittoria che può arrivare anche all’ultimo secondo. Così è stato, infatti. Con un’azione magnifica, in cui il gol arriva quando sembra troppo tardi, grazie a una serie di passaggi stretti la palla passa di piede in piede, muovendosi prima in orizzontale, poi in verticale, e ancora in orizzontale fino ad arrivare a Michy Batshuayi. Il belga è probabilmente il miglior dodicesimo uomo in giro per l’Europa al momento. La metà delle sue reti è arrivata negli ultimi 10 minuti delle partite: un dato che mostra quanto sappia essere impattante pur entrando dalla panchina e con un quantitativo di tempo limitato a disposizione. Il Chelsea si porta a 6 punti nel girone, aspetta la Roma con serenità e si gode la foga di Conte che sembra il carburante migliore con cui idratare una squadra che sa bene quando infiammarsi.