Domenica primo ottobre la Spagna ha attirato su di sé le attenzioni di tutto il mondo con il referendum sull’indipendenza della Catalogna. È stata una giornata molto particolare per tutti gli attori coinvolti: sia per i protagonisti – popolazione catalana e forze dell’ordine del governo centrale di Madrid in primis –, sia per quelli che politicamente hanno un peso specifico minore, come ha dimostrato Gerard Piqué in zona mista nel post partita, scoppiato in lacrime davanti ai microfoni dei giornalisti.
Non potevano mancare ripercussioni sul mondo del calcio, lo sport più popolare, nel giorno in cui una delle comunità autonome politicamente più forti reclama a gran voce l’indipendenza dal governo centrale. Ha speso parole importanti anche la dirigenza del Barcellona: «In caso di indipendenza», ha detto il presidente dei blaugrana Josep Maria Bartomeu, «il club e i suoi soci dovranno decidere in quale campionato far giocare la squadra». E il ministro dello Sport catalano Gerard Figueras ha rincarato la dose: «Tutti i club della Catalogna, quindi anche Espanyol e Girona, sceglieranno dove giocare. Potrebbe essere in Spagna o in un campionato vicino come quello italiano, o quello francese o la Premier League inglese».
Le dichiarazioni sono arrivate al termine della sfida vinta 3-0 contro il Las Palmas: un match condizionato, almeno a livello di immagine, dagli spalti vuoti del Camp Nou. Per evitare ulteriori problemi di ordine pubblico, infatti, la federazione ha scelto di far giocare la partita a porte chiuse, creando un’atmosfera singolare. Oltre al colpo d’occhio di uno stadio vuoto fanno effetto i suoni del campo: le proteste dei giocatori con l’arbitro, gli scambi di battute tra avversari, il rumore del pallone al momento del tiro. Il programma sportivo spagnolo El dia después ha estratto un campione dei suoni più significativi di Barcellona-Las Palmas e ne ha fatto un breve video di due minuti e mezzo in cui risaltano le esultanze dei giocatori blaugrana sui gol, la protesta di Luis Suárez per un giallo preso per simulazione, e le incertezze del reparto arretrato degli ospiti. E poi si vede in primo piano la freddezza con cui un giocatore del calibro di Leo Messi supera il portiere avversario (nell’occasione l’ex Spezia Leandro Chichizola) in uno contro uno.