Timothy Weah cresce in fretta

Pochi giorni dopo l’impensabile debacle degli Stati Uniti contro Trinidad e Tobago, che è costata la qualificazione ai Mondiali di Russia 2018, il soccer americano si sta consolando con la sua Nazionale Under 17. Alla rassegna mondiale di categoria che si sta svolgendo in questi giorni in India, gli statunitensi sono arrivati ai quarti di finale: dopo un girone chiuso con due vittorie e una sconfitta, agli ottavi la selezione Usa ha travolto il Paraguay – che pure aveva vinto tutte le sue partite nella fase a gruppi – con il punteggio di 5-0. A destare impressione è stata la prestazione di Timothy Weah, figlio dell’ex milanista George, autore di una tripletta – e di una rete del genere:

La precisione e la forza con cui calcia, senza quasi dover preparare una conclusione così complicata

Mentre il papà George è alle prese con il ballottaggio delle presidenziali in Liberia, Timothy – nato a New York nel febbraio del 2000 – sta confermando nella rassegna indiana quanto di buono si dice da tempo sul suo conto: attaccante rapido, molto mobile, capace di rendere sia come riferimento centrale sia partendo defilato. Nel 2014 è stato acquistato dal Psg, prelevato dall’academy dei New York Red Bulls dov’era cresciuto, facendo esultare Le Parisien, che lo aveva definito «un fenomeno». George Weah, che nel Psg ci ha giocato per tre stagioni prima di passare al Milan, l’ha così presentato ai francesi: «Non lo dico perché sia mio figlio, ma Timothy è veloce, ha fiuto del gol, segue le indicazioni del tecnico». Lo scorso anno ha segnato quattro reti in sei partite di Youth League, mentre nell’edizione attuale è partito benissimo segnando il gol vittoria contro il Celtic.

Qui invece, nel gol dell’1-0, mette in mostra la sua rapidità: scattando verso l’area di rigore infligge due metri di distacco al suo marcatore, per poi allungarsi con tempismo e battere il portiere