Tre cose sull’undicesima giornata di Serie A

Suso ha bisogno di un modulo diverso, e poi la grande difesa della Roma, e la bella lotta in fondo alla classifica.

Il Milan, così, non funziona

Dopo l’ennesima sconfitta senza esprimere pericolosità, il 3-4-2-1 non sembrerebbe il modulo giusto per il Milan, nonostante l’ostinazione di Montella. Lo schema avrebbe dovuto aiutare Bonucci, squalificato nelle ultime due gare, a ritrovare il rendimento degli ultimi anni, e avrebbe dovuto compattare le linee tra i reparti. Non è stato così. Si è visto anche contro la Juventus, soprattutto davanti. Il nuovo sistema di gioco ha una controindicazione che Montella non può permettersi in questo momento: toglie respiro a Suso. Giocando più centrale, lo spagnolo non può esprimersi al meglio, deve muoversi tra una gabbia di avversari che arrivano da ogni direzione, e non può sfruttare le sue qualità migliori come quando parte da ala destra pura. L’anno scorso lo spagnolo ha guidato l’attacco rossonero – specie nella prima parte di stagione – ed era l’uomo più pericoloso in ogni partita. Rispetto a quando giocava stabilmente da esterno ha aumentato il numero di tiri e di passaggi chiave, ma sono aumentate anche le palle perse (da passaggi sbagliati o palle rubate) e, soprattutto, si è dimezzato il numero di dribbling riusciti a partita: da 2,2 a 1,1. Il Milan è una delle squadre che palleggia di più in orizzontale in Serie A, e la capacità di Suso di creare superiorità e muovere la difesa saltando il diretto marcatore è imprescindibile per Montella. Oltre a Suso sembra aver perso pericolosità anche Kalinic, che si trova a dividere il campo con altri trequartisti in zona centrale, semplificando il lavoro alla difesa avversaria.

In mezzo al campo non c’è aria

La Roma ha chiuso la porta

A inizio campionato si parlava della Roma di Di Francesco più per la qualità della scelta offensiva che per la sua affidabilità nel reparto arretrato. Quello che sta sorprendendo al momento è quanto questa squadra sia capace di tenere imbattuta la porta di Alisson: con sole 5 reti subite e 6 clean sheets, la fase difensiva della Roma ha qualcosa di unico. Si tratta di fase, e non soltanto una questione di coesione dei singoli (la Roma ha schierato finora 8 difensori diversi): nonostante l’alternanza degli interpreti la capacità di giocare con una difesa aggressiva e molto alta non cambia. I giallorossi sono una delle squadre che passa minor tempo nella propria metà campo, i 5 gol subiti dopo 10 partite giocate spiccano se confrontati ai 12 dello scorso anno nello stesso numero di gare. Quella della Roma 2016/17 è la seconda miglior partenza degli ultimi 10 anni. Bisogna tornare al 2013 di Rudi Garcia per trovare una striscia di risultati migliore. Anche nel confronto con la Roma scudettata di Capello, la banda Di Francesco fa meglio (8 le reti subite dopo 10 gare nella stagione 2000/01). Solo Napoli, Juventus e Milan, passano meno tempo nella propria trequarti difensiva.

Manca il terzino, ma Fazio non ha problemi nell’uno contro uno con l’ala avversaria

Sei squadre nella lotta salvezza

Dopo undici giornate la lotta salvezza sta trovando i suoi contorni, trovando i suoi protagonisti con sei squadre in quattro punti. Tra questi potrebbe già non esserci posto per il Benevento, impegnato a battere record su record (negativi), per numero di sconfitte, gol subiti e gol segnati, mentre le altre sono impegnate ad allontanarsi da quegli altri due posti che significherebbero retrocessione. Al penultimo e al terzultimo posto, a 6 punti, ci sono Genoa – sconfitto dalla Spal –, e Verona (in campo lunedì contro l’Inter): paradossalmente il Grifone è quella lo score migliore in termini di gol segnati e subiti (10 e 17) tra le sei; l’Hellas ha il peggiore (6 fatti e 22 subiti). Sorprende vedere a un passo dalla zona retrocessione il Sassuolo. Con l’arrivo di Bucchi in panchina non sono cambiati di molto i principi tattici, e anche l’organico è pressoché lo stesso di quello che un anno fa arrivò a metà classifica, ma è l’attacco a non andare a ritmo (solo 6 gol). Gli stessi 8 punti, invece, possono essere una buona notizia per la neopromossa Spal, che con una rete di Antenucci ha battuto e scavalcato il Genoa, e ora è fuori dalla zona rossa nonostante i molti giocatori in rosa con poca esperienza in A (Lazzari, Gomis, Vaisanen, ma anche Mattiello, Schiattarella e lo stesso Antenucci). Solo un punto più sopra c’è il Cagliari, che forse avrebbe sperato in un avvio più comodo. Con il 2-1 nel posticipo di Torino, sono sei sconfitte nelle ultime sette (unica vittoria con il Benevento), e anche il cambio di allenatore potrebbe non aver portato i miglioramenti attesi. A 9 punti c’è anche il Crotone, in crescita nelle ultime uscite. La vittoria contro la Fiorentina spariglia le carte nella lotta salvezza: in poco più di un mese, i calabresi hanno realizzato 5 punti in 5 partite, e potrebbero aver ritrovato la freschezza della scorsa primavera, quella che gli ha regalato una salvezza quasi insperata.

Un gol che vale game, set, match e tre punti in classifica