Negli ultimi anni, il campionato cinese ha visto gli arrivi di numerosi giocatori a prezzi stratosferici: come Oscar e Hulk, pagati dallo Shanghai Sipg circa 60 milioni di euro a testa, e poi Alex Teixeira, Jackson Martínez, Alex Witsel, Lavezzi e Tévez. Lo scorso anno, però, la Federcalcio cinese ha introdotto un tetto salariale, per impedire il proliferare di spese folli e arginare così gli ingaggi multimilionari. Nel solo 2017, per esempio, i club cinesi hanno speso una cifra che supera i 500 milioni di dollari, 400 milioni in più rispetto al 2015. Lo scopo della Federcalcio è cercare di favorire lo sviluppo dei giocatori cinesi, che con le tante star in squadra avrebbero meno possibilità di scendere in campo. L’unica partecipazione della Nazionale cinese è avvenuta nel 2002, con un’avventura di tre sconfitte e zero gol. Tra le nuove norme, non a caso, c’è anche l’obbligo di tesserare non più di quattro stranieri per squadra. Perciò, quest’anno le spese si sono drasticamente abbassate, con un esborso complessivo delle 16 squadre di 86 milioni di dollari.
Dal punto di vista del pubblico, però, la concentrazione di grandi star è stata determinante nella crescita di spettatori all’interno degli impianti cinesi. Dal 2011 a oggi, il campionato ha guadagnato circa 10mila spettatori di media: le ultime rilevazioni, infatti, vedono la Chinese Super League attestarsi a una media di 24.613 spettatori, numeri molto simili a quelli del campionato italiano. La squadra che porta più persone allo stadio è il Guangzhou Evergrande, con una media di 47mila spettatori.