Anche lo spray degli arbitri ha i suoi punti deboli

Come dimostra la "trovata" di Fàbregas.
di Redazione Undici
13 Novembre 2018

In tempi di Var, goal line technology e innovazioni sempre più all’avanguardia, anche un’invenzione banale e a basso costo come gli spray in dotazione agli arbitri è diventata una costante nei campi da calcio. Fu introdotto per la prima volta – e da lì mantenuto in tutte le competizioni principali nazionali, Uefa e Fifa – ai Mondiali del 2014 in Brasile. La sua ragione d’essere è semplice: segnare con precisione il punto di battuta del calcio di punizione e mantenere a debita distanza la barriera. Un’idea tanto semplice quanto efficace – almeno fino al “sabotaggio” di Cesc Fàbregas. Il centrocampista del Chelsea, durante l’ultima partita di Premier contro l’Everton, ha sollevato lo spray che l’arbitro aveva disposto sull’erba e lo ha collocato più avanti.

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