Cosa aspettarsi dalla 28esima giornata di Serie A

L'importanza del derby di Milano, la corsa Champions, gli esperimenti della Juve.

Milan-Inter vale la Champions, o quasi

C’è un secolo di distacco tra il derby d’andata e questa nuova edizione di Milan-Inter, e non è solo un discorso di percezione temporale. Il punto è che si sono ribaltati i rapporti di forza, la squadra di Spalletti è reduce da un periodo nero – emotivamente e sportivamente –, oltreché dall’eliminazione in Europa League, mentre quella di Gattuso è al terzo posto in classifica, ha scavalcato proprio i nerazzurri e guarda con fiducia al finale di stagione. L’approccio al match di domenica sera è diametralmente opposto per i due allenatori e i due ambienti, ma il derby ha una storia che può prescindere dalla realtà intorno a sé, al di là della retorica. E allora la partita va presentata senza farsi influenzare troppo dalle contingenze, per cui i tre punti in palio a San Siro valgono una fetta importante della qualificazione in Champions League. In caso di vittoria del Milan, il solco con l’Inter (e con tutte le potenziali avversarie) si allargherebbe fino a quattro punti, ma soprattutto Spalletti e i suoi uomini potrebbero essere risucchiati in una lotta apertissima con Roma, Lazio, Torino, Atalanta; un successo dell’Inter accorcerebbe (ancora di più) la classifica, e di certo potrebbe dare un’iniezione di fiducia a una squadra evidentemente frustrata, nel gioco e nella psiche. Siamo di fronte a un derby fondamentale, da tempo le due squadre di Milano non erano in corsa per lo stesso obiettivo, nelle zone alte della classifica. Oltre all’importanza simbolica, anche per questo motivo le differenze di stato d’animo e rendimento potrebbero annullarsi, quantomeno potrebbero non essere così marcate, così impattanti sull’esito della sfida.

Inter-Milan 1-0, gol di Icardi dopo un errore di Donnarumma: la differenza tra il derby d’andata e quello di ritorno è (già) tutta qui

Ora la Juventus può sperimentare

La rimonta compiuta contro l’Atlético Madrid ha dato un’altra dimensione alla stagione della Juventus, dal punto di vista emotivo ma anche puramente pratico. Il grande vantaggio accumulato in campionato sposta automaticamente il focus sui quarti di finale di Champions League, sulla possibilità concreta (e dimostrata, proprio nella doppia sfida ai Colchoneros) di arrivare fino in fondo, di vincere il trofeo più importante. Allegri ha compiuto un capolavoro strategico contro Simeone, ora ha la possibilità di lavorare su un assetto nuovo per la sua squadra, di migliorare quanto visto martedì sera nella notte perfetta dell’Allianz Stadium. Da Genova, contro i rossoblù di Prandelli, potrebbe partire un mini-ciclo di esperimenti per il tecnico livornese, in modo da studiare nuove mosse e nuove alchimie in vista della fase finale della Champions. È un discorso di schieramento e moduli e principi di gioco, ma anche di uomini, di gestione: Spinazzola, per esempio, è parso un elemento pronto per le partite più importanti, eppure è reduce da un anno èieno di  problemi fisici; Emre Can è stato l’uomo-chiave contro l’Atlético, ma i movimenti nella sua nuova posizione ibrida possono (devono) essere approfonditi meglio; Bernardeschi e Dybala si alterneranno nello slot di esterno alto a destra, solo che hanno caratteristiche diverse, e allora sarà interessante scoprire come cambierà il gioco della Juventus in base agli uomini scelti di volta in volta. Ecco, probabilmente sarà il senso del campionato bianconero da qui alla fine: mescolare, provare, cercare nuove soluzioni in vista delle partite decisive della Champions.

 

Sono tutti in corsa per l’Europa

Il derby di Milano avrà una platea interessata parecchio allargata: lo scontro cittadino tra Milan e Inter avrà come logica conseguenza la frenata di una delle due squadre – o di entrambe, in caso di pareggio – e per le inseguitrici in chiave europea è una grande occasione per accorciare le distanze. La Roma, quinta, gioca sul terreno della Spal, che non vince da ben sei partite; Torino e Atalanta, appaiate in classifica, hanno impegni abbordabili in casa, rispettivamente contro Bologna e Chievo; la Lazio, che è ottava ma ha una partita da recuperare, se la vedrà all’Olimpico contro il Parma. Considerato che, dopo Milan-Inter, il quarto posto non potrà avere una quota più alta dei 51 punti, con una vittoria la Roma sarebbe a -1, Toro e Atalanta a -4, la Lazio virtualmente a -3, se riuscisse a battere anche l’Udinese nel recupero. La corsa al quarto posto, perciò, potrebbe aprire a nuovi impensabili scenari. Di contro, un passo falso di qualcuna tra queste squadre potrebbe essere deleterio: arrivati a questo punto della stagione, sbagliare è vietato. E se in testa alla classifica i giochi ormai sono fatti, la lotta per l’Europa potrebbe essere la grande attrattiva di questo finale di campionato.

La prima Roma di Ranieri, vittoriosa contro l’Empoli