La rimonta folle dell’Athletic Bilbao

In due mesi è passato dalla zona retrocessione alla corsa per la Champions.

Quattro vittorie, un pareggio e una sconfitta nelle ultime sei partite, e una classifica corta come un’occasione da sfruttare. L’Athletic Bilbao ha letteralmente trasformato la sua stagione negli ultimi due mesi, dopo la sconfitta nel derby con la Real Sociedad (il 2 febbraio) è iniziato un ciclo di risultati positivi che ha portato i baschi alle soglie della zona Europa League. Anzi, in realtà il quarto posto è un obiettivo ancora possibile: il Getafe ha rallentato la sua corsa perdendo contro il Leganés, e ora è distante solo sei punti. L’Athletic deve ancora giocare gli scontri diretti contro Siviglia, Alavés e lo stesso Getafe, in pratica sarà artefice del proprio destino, può coltivare ragionevolmente l’ambizione-Champions a cinque anni dall’ultima partecipazione alla massima competizione continentale – nell’agosto del 2014 eliminò il Napoli di Benítez ai preliminari, poi arrivò al terzo posto nel girone eliminatorio.

Il merito di questa rinascita va ascritto al lavoro di Gaizka Garitano, tecnico basco artefice del miracolo Eibar (promozione in Liga nel 2014 e successiva salvezza) poi passato per Valladolid e Deportivo. Garitano è subentrato a Berizzo a dicembre, e da allora i baschi hanno trovato una nuova identità di gioco: il calcio sofisticato dell’allenatore argentino ex Celta, allievo di Marcelo Bielsa, è stato semplificato, oggi l’Athletic è una squadra forse più elementare ma decisamente più efficiente. Il 4-2-3-1 pensato e attuato da Garitano punta soprattutto a sfruttare le fasce laterali, grazie alle catene formate da Ander Capa e De Marcos (a destra) e da Yuri Berchiche e Iñigo Córdoba a sinistra. Cordoba è la grande novità lanciata da Garitano, aveva giocato una sola partita da titolare con Berizzo, ora si alterna con Iker Muniain nello slot di esterno alto a sinistra. Nel ruolo di regista offensivo opera l’eterno Raúl García, simbolo di una vecchia guardia nutrita, fondata su giocatori riconoscibili come Aduriz, Beñat, Susaeta – non sempre schierati come titolari, ma comunque presenti nelle rotazioni.

Girona-Athletic 1-2

In avanti, invece, non ci sono dubbi: Garitano ha deciso di puntare in maniera convinta su Iñaki Williams nel ruolo di punta unica, il secondo calciatore di colore nella storia dell’Athletic (il primo è stato Jonás Ramalho) sta ripagando la fiducia del suo allenatore con una stagione di buon livello, ieri è andato a segno per la nona volta in campionato (più 4 assist) una settimana dopo la marcatura nel successo interno contro l’Atlético Madrid. A 24 anni, Williams sembra aver trovato la sua dimensione, Garitano lo utilizza come centravanti moderno, dopotutto Iñaki si è affacciato al calcio professionistico come esterno offensivo, quindi è in grado di muoversi su tutto il fronte d’attacco, allunga e allarga le difese avversarie e possiede pure il dinamismo per attaccare gli spazi in verticale. Gli highlights del match contro l’Atlético Madrid sono una fotografia del gioco di Williams, e della ritrovata efficacia di una squadra ricca di talento, ma che aveva deluso in apertura di stagione: con Berizzo in panchina, i baschi stazionavano a ridosso della zona retrocessione, con una sola vittoria nelle prime 14 giornate di Liga. Ora il vento è decisamente cambiato.

Athletic-Atlético Madrid 2-0