L’Ytterhogdals IK rappresenta un villaggio della Svezia centrale, 534 abitanti a 420 chilometri da Stoccolma. La squadra locale milita nella quarta divisione della lega nazionale, e ha una particolarità: l’organico è composto da venti calciatori inglesi. Questo singolare metodo di reclutamento si deve a un progetto della League Football Education, finanziato anche da Erasmus+: tanti aspiranti calciatori inglesi vengono mandati in Svezia per degli stage, e ad alcuni viene chiesto di rimanere più a lungo per cercare di costruirsi una carriera nel campionato locale. L’Ytterhogdals è un caso limite, estremo, anche grazie al lavoro di Adrian Costello, ex manager dell’Hull City femminile e del Garforth Town trasferitosi da poco in Svezia.
Intervistato dal Guardian, Costello ha cercato di definire il contesto in cui lavora: «Il calcio minore svedese è molto tecnico, più o meno la qualità è simile a quella dei tornei giovanili inglesi, solo che qui c’è una competitività reale. Da parte loro, i giovani britannici aggiungono una fisicità che da queste parti è semplicemente assente. Il loro contributo servirà a far crescere anche gli aspiranti giocatori locali». Il capitano è Sam Alderson, 21enne cresciuto nel Leyton Orient. Lui e gli altri compagni sono tutti cresciuti in Academy di club riconoscibili, alcuni sono passati anche per il Liverpool, il Manchester United, il Wolverhampton. Ora vivono in un ostello che si trova a 100 miglia dalla città più vicina, si allenano due volte al giorno e sono tra i favoriti per la vittoria del campionato, dato che i calciatori delle altre squadre non hanno un contratto a tempo pieno.
Nonostante la profondità del progetto, potrebbero esserci dei problemi per il futuro dell’Ytterhogdals come squadra internazionale: nel caso dovesse raggiungere la promozione, il club sarebbe costretto a inserire il 50% di giocatori svedesi in ogni partita del campionato. Nell’ultimo turno, solo un calciatore locale ha giocato da titolare.