La partita mostruosa di Leo Messi contro il Liverpool

Alcune azioni bellissime nella notte dei 600 gol con il Barça.

La notte di Barcellona-Liverpool è stata la notte di Leo Messi, ancora una volta. Questione di numeri, innanzitutto: ha raggiunto quota 600 gol realizzati con la maglia del Barcellona nel quindicesimo anniversario della sua prima marcatura, contro l’Albacete; ha messo a referto la rete numero 47 e 48 in stagione (sono 12 in Champions League); ha segnato i gol numero 25 e 26 contro squadre inglesi in Champions League, il Liverpool era l’unica delle Big Six di Premier a non essere ancora stata “timbrata” dal fuoriclasse argentino. Infine, la punizione del 3-0: una splendida parabola disegnata col sinistro, da posizione quasi impossibile. Una rete da vedere e rivedere, da ogni angolazione possibile.

Nonostante l’evidenza delle cifre, la notte di Messi non è stata solo una questione di gol. Gli highlights personali raccontano la sua assoluta centralità nel gioco del Barcellona, ben oltre la fase realizzativa. Messi ha giocato 71 volte il pallone, si è mosso da regista a tutto campo, galleggiando tra le linee di difesa e centrocampo del Liverpool, ma anche retrocedendo spesso a ridosso di Sergi Roberto, Piqué, Lenglet, Jordi Alba, per offrire una soluzione in più alla costruzione dal basso. Una posizione che gli ha permesso di organizzare il gioco offensivo (37 passaggi, di cui uno chiave), di far respirare e risalire la squadra nonostante la pressione altissima del Liverpool, anche grazie alle punizioni conquistate spalle alle porta (4 falli subiti, quota record tra tutti i giocatori in campo).

L’altro dato incredibile riguarda i dribbling riusciti: Messi ha saltato 9 volte gli avversari su 14 tentativi, 7 volte nella metà campo difensiva e altrettante in quella offensiva (una sola in area di rigore avversaria). È la grande forza di Leo in questa posizione ibrida, libera: il pallone passa dai suoi piedi in tutte le azioni possibili, e molto spesso ne viene fuori una situazione da gestire in superiorità numerica rispetto alla difesa avversaria, una manovra organizzata dallo stesso Messi a testa alta, con un passaggio che premia l’inserimento dei compagni, come nel caso del gol del 2-0 (segnato da Leo al termine di un’azione orchestrata da lui prima di un tocco maldestro di Fabinho) e dell’occasione fallita da Vidal, liberato da Messi dopo che Messi si era liberato per l’ennesima volta del pressing di Fabinho.

Il set di movimenti pensato da Valverde e attuato da Messi gli permette di essere presente in tutte le fasi della partita, ma soprattutto gli consente di gestire i suoi ritmi e quelli della squadra. Contro il Liverpool, le migliori giocate di Leo sono arrivate nella ripresa, nel momento in cui il Liverpool ha smarrito un po’ le distanze in campo per via della stanchezza. A quel punto, Messi aveva ancora una grande riserva di energie, e ha potuto sprigionare tutto il suo talento in un contesto più comodo, con i difensori avversari che non riuscivano più ad accorciare in maniera efficace su di lui. Così una partita tatticamente sontuosa è diventata leggendaria, grazie a due gol che nascono dal suo genio. Il tabellino, però, avrebbe potuto avere una dimensione ben diversa, ancora più corposa: se Vidal avesse segnato il gol appena sopra e Dembélé non avesse sprecato l’ultima azione della partita, Leo avrebbe confezionato anche due assist vincenti. Sotto c’è il video dell’occasione fallita dall’ex Borussia Dortmund, giusto per chiudere il discorso. Siamo al minuto numero 95 e oltre, la lucidità e la misura del tocco per l’attaccante francese, dopo un’intera partita di dominio assoluto, sono davvero impressionanti.