Il peggior attaccante della stagione

Zero gol e zero assist: l'anno orribile di Alireza Jahanbakhsh.

Per il secondo anno di fila, il Brighton ha conquistato la permanenza in Premier League: sono bastati 36 punti, 2 in più del Cardiff terzultimo, a garantire ai Seagulls un posto in Premier anche per la prossima stagione. Una salvezza arrivata prima dell’ultima giornata, che ha permesso al Brighton di arrivare al confronto con il Manchester City – che ha poi vinto 4-1, successo decisivo per aggiudicarsi il secondo campionato consecutivo – senza particolari ansie. Nonostante l’obiettivo salvezza sia stato centrato, la società ha deciso di chiudere il rapporto con l’allenatore Chris Hughton, dal 2014 sulla panchina del club e artefice dello storico ritorno del Brighton ai più alti livelli del calcio inglese. La decisione ha spiazzato un po’ tutti i media britannici: un po’ perché la squadra ha evitato la retrocessione, un po’ perché Hughton in questi anni ha rappresentato una garanzia per la competitività del club. Il tenore dei commenti, in Inghilterra, è che il tecnico abbia pagato colpe non sue: tra cui, per esempio, il costoso ingaggio di Alireza Jahanbakhsh.

Jahanbakhsh è diventato in estate l’acquisto più costoso nella storia del Brighton, che ha pagato 19 milioni di euro all’Az Alkmaar. In Olanda l’iraniano aveva trascorso cinque anni tra Nec e appunto Az, e nell’ultima stagione si era laureato capocannoniere di Eredivisie con 21 gol – primo asiatico a riuscirci in un campionato europeo. In Inghilterra, però, le cose non sono andate molto bene: Jahanbakhsh, schierato quasi sempre come esterno offensivo, ha giocato 25 partite tra tutte le competizioni, con zero gol e zero assist all’attivo. Dopo un ristretto minutaggio nelle prime gare stagionali, Hughton aveva puntato sempre con maggior insistenza sull’iraniano, prefigurando per lui una seconda stagione più convincente: «Mi aspetto che il meglio di lui lo vedremo nel prossimo anno».