Yennaris è il primo calciatore straniero convocato dalla Cina

È nato in Inghilterra, ma ha rinunciato alla cittadinanza britannica.
di Redazione Undici
30 Maggio 2019

La Nazionale di calcio cinese è entrata in una nuova era: Nico Yennaris è il primo calciatore nato all’estero convocato nella selezione maggiore dal ct Marcello Lippi – tornato in carica dopo il breve interregno di Fabio Cannavaro – in vista delle amichevoli contro le Filippine e il Tagikistan. Yennaris è nato a Leytoston, quartiere della parte nord orientale di Londra, da padre cipriota e madre di origine cinese. In virtù di questa discendenza, potrà vestire la maglia della Nazionale.

Cresciuto nelle giovanili dell’Arsenal, Yennaris si è unito nel gennaio 2019 al Beijing Guoan, squadra della Chinese Super League con sede nella capitale. Prima di accettare l’offerta di trasferimento in Cina, ha giocato per brevi periodi in prestito al Notts County e al Wycombe Wanderers, e per cinque stagioni nel Brentford. Il suo passaggio nel campionato cinese ha comportato la rinuncia alla cittadinanza britannica e l’acquisizione di quella cinese, quindi una naturalizzazione a tutti gli effetti. È una strategia che la Federcalcio di Pechino sta portando avanti da diverso tempo: nonostante i grandi investimenti delle squadre di club e il grande interesse per il calcio, la Nazionale non è riuscita a raggiungere un buon livello di competitività. Yennaris è stato uno dei calciatori con origini cinesi che sono stati importati nel campionato locale, e che potrebbero accettare la convocazione nella selezione maggiore. Oltre a Yennaris, anche John Hou Saeter (norvegese), Tyias Browning (inglese), Roberto Suicho (peruviano), Ming-yang Yang (svizzero), Jaime Carreño (cileno) e Javen Siu (inglese) potrebbero ripetere lo stesso percorso.

Oltre a questi calciatori con discendenza cinese, la federazione sta valutando anche l’ipotesi di naturalizzare giocatori come Elekson, brasiliano senza antenati asiatici che ha giocato con il Guangzhou Evergrande e ora indossa la maglia dello Shanghai SIPG. I tifosi hanno avuto una risposta tiepida, ma in realtà potrebbe essere nascere anche qualche problema culturale: a marzo, un comunicato federale ha spiegato che i giocatori convocati nella Nazionale dovranno «essere in grado di riconoscere la bandiera cinese, di cantare l’inno nazionale, dovranno aver studiato la lingua, la storia politica della Cina, oltre ad aver sviluppato un forte spirito patriottico». D’altra parte, però, anche i club del campionato locale sono favorevoli alle naturalizzazioni: i giocatori che accetterebbero la cittadinanza cinese permetterebbero di aumentare il valore delle rose senza incidere sul numero di stranieri, che per ogni squadra non deve essere superiore a tre.

 

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