Sono passati 20 anni dai tre rigori sbagliati da Martín Palermo in una singola partita

Vent’anni fa, nella fase a gironi della Copa América 1999, Martín Palermo, allora attaccante del Boca Juniors e vincitore nel 1998 del Pallone d’oro sudamericano, stabilì un record entrato nel Guinness dei primati: quello del maggior numero di rigori sbagliati in una partita tra due Nazionali: si giocava Colombia-Argentina allo stadio Cáceres di Luque, in Paraguay, Paese ospitante. L’allenatore dell’Albiceleste, che aveva vinto il match inaugurale contro l’Ecuador, era Marcelo Bielsa, al suo primo grande torneo.

Il primo rigore arrivò sul punteggio di zero a zero, al quinto minuto di gioco: un cross dalla sinistra diretto proprio a Palermo viene intercettato in modo più che goffo dal difensore colombiano Viveros con il braccio. Il numero 9 dell’Argentina tira forte e centrale, ma colpisce la traversa. Dopo altri cinque minuti, Arley Betancourt viene fermato da Nelson Vivas in area, e l’arbitro decide che è rigore: tira Iván Cordoba, e segna.

A inizio secondo tempo c’è un altro rigore, il terzo della serata, ed è ancora per la Colombia: fallo di Ayala su Ricard, attaccante colombiano, e tiro dal dischetto. Questa volta Burgos, oggi vice di Simeone all’Atlético, para. Il punteggio è ancora di uno a zero per i Cafeteros.

Il quarto rigore della serata arriva a quindici minuti dalla fine ed è simile al primo: un cross dalla sinistra diretto a Palermo, l’attaccante del Boca che salta, colpisce di testa e fa sbattere il pallone sul braccio di un difensore, lo stesso: Alexander Viveros del Deportivo Cali. Palermo non cambia strategia, rincorsa convinta, sinistro centrale e di potenza pura. Il pallone va ancora più alto rispetto a prima.

La serata va ancora peggio qualche minuto dopo per l’attaccante del Boca, quando non riesce a intercettare un calcio d’angolo della Colombia, che finisce in area piccola per il 2-0 di Edwin Congo, attaccante dell’Once Caldas che quella stessa estate verrà comprato dal Real Madrid. In pochi secondi arriva il 3-0: è l’unico gol in Nazionale di Johnnier Montaño, che di lì a poco si trasferirà al Parma. C’è tempo, però, per un altro rigore, a partita praticamente finita. Se lo procura ancora Palermo, che viene sgambettato in area dal difensore Cordoba. Palermo tira forte, prende la porta, ma il tiro a mezza altezza non è angolato, e Calero lo para senza grandi problemi.

La rivincita, in un certo senso, di Palermo arriverà molti anni dopo, durante la partita decisiva – Argentina-Peru – per entrare al Mondiale sudafricano del 2010. Sul punteggio di 1-1 e con i 90 minuti ormai scaduti, Palermo, all’epoca tornato al Boca dopo alcuni anni non troppo prolifici in Spagna, segnerà un tap-in tanto facile quanto decisivo, portando al famoso tuffo di Maradona, allenatore dell’Albiceleste, sul campo allagato. È tuttora il miglior marcatore della storia del Boca.