A Porsche Talks Fabio Capello ha raccontato il calcio di ieri e di domani

Il secondo talk curato da Undici.
di Redazione Undici
05 Luglio 2019

Proseguono gli appuntamenti di Porsche Talks, il format di interviste sul calcio curato da Rivista Undici in collaborazione con Porsche. Il secondo incontro si è tenuto giovedì 4 luglio al Centro Porsche Milano Nord, ed è stato animato dai racconti di Fabio Capello. Il 73enne ex calciatore e allenatore friulano – che dopo una grande carriera da centrocampista ha vinto tutto sulle panchine di Milan, Real Madrid, Roma e Juventus, e ha guidato la Nazionale inglese e la Nazionale Russa – è stato intervistato da Giuseppe De Bellis, direttore di Undici e di Sky Tg24, e ha risposto anche alle curiosità di alcuni ospiti dell’evento. Nel primo appuntamento di Porsche Talks, sabato 8 giugno 2019, Giuseppe De Bellis ha intervistato Massimo Ambrosini.

Nel corso del talk, Fabio Capello ha trattato numerosi argomenti, tra il racconto del passato e le previsioni sul futuro. Al momento, Capello è anche uno dei talent più apprezzati di Sky, per l’emittente satellitare commenta le partite di Champions League. In vista della prossima edizione del torneo europeo più importante, l’ex allenatore ha inserito la Juventus nel gruppo delle favorite: «I bianconeri stanno costruendo una squadra fortissima, hanno i valori per essere considerati tra le prime 3 squadre della Champions. Il gap con i top club europei si è ridotto, anche se le spagnole sono sempre pericolose: Real Madrid e Barcellona dovevano fare grandi acquisti e li stanno facendo, saranno ultra-competitive. Poi hanno una mentalità vincente talmente sviluppata che a volte finiscono per peccare di superbia, soprattutto quando giocano in casa. Sarà una Champions molto affascinante, in cui molte squadre potranno dire la loro».

Per quanto riguarda la Serie A che verrà, Capello ha già individuato le squadre più interessanti da seguire: «La Juventus resta davanti, mi piace tantissimo il lavoro che stanno facendo sul centrocampo. Ramsey potrà fare la differenza, Rabiot è un vero e proprio regalo ai bianconeri, ha qualità enormi. Dietro la squadra di Sarri metto il Napoli: Ancelotti ha capito i punti deboli della rosa, Manolas è un acquisto strepitoso e comporrà con Koulibaly una coppia di livello europeo. L’Inter è forte in difesa e soprattutto ha un attaccante che mi piace tantissimo, Lautaro Martínez: è intelligente, si muove molto, aiuta la squadra ed è molto freddo in area di rigore. Conte è arrabbiato, non vede l’ora che inizi il campionato, vuole sentire di nuovo le pressioni del campo».

Il giudizio di Capello su Milan e Roma, due delle sue ex squadre: «Sono un po’ dietro, entrambe sono in ricostruzione. Maldini e Boban sanno di calcio e di politica, la scelta di Giampaolo non è sorprendente, per i rossoneri sarà importante condurre una campagna acquisti più sensata rispetto a quella di due anni fa. A Roma ci sono stati problemi societari, De Rossi è stato mal consigliato e Totti ha voluto fare il dirigente subito dopo aver smesso di giocare. Un passaggio che non è mai facile. Ora hanno preso un direttore sportivo italiano – Gianluca Petrachi, ex Torino –, una scelta che secondo me è fondamentale: la cosa più importante è capire dove vai a lavorare, bisogna conoscere il campionato di Serie A. Non solo i giocatori fanno fatica a inserirsi in un mondo diverso da quello a cui sono abituati, ma anche allenatori e dirigenti».

Capello ha parlato anche della scuola italiana degli allenatori, in relazione alle sue esperienze in Serie A e all’estero: «Noi siamo quelli che fanno i risultati, che studiano molto gli avversari. Abbiamo una metodologia di lavoro molto apprezzata, che ora anche gli stranieri stanno copiando. Cerchiamo di far rendere al meglio i nostri giocatori, ma è importante anche confrontarsi con altre nazioni, con altri stili di gioco. L’esperienza all’estero ti arricchisce sempre, perché ti fa entrare in contatto con mondi diversi. Ho sentito sulla mia pelle la pressione di San Siro e del Santiago Bernabéu, poi ho provato l’emozione di lavorare a Wembley. Dopo sono stato in Russia e in Cina, due avventure che mi hanno dato tanto. Il mio grande rimpianto? La Coppa Intercontinentale persa con il Milan nel 1993».

Il prossimo Porsche Talks si terrà al Centro Porsche Udine, l’11 settembre 2019. L’ospite sarà Edoardo Reja.

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