Perché Barella è un acquisto perfetto per Conte e per l’Inter

Il centrocampista sardo sarà al centro del nuovo progetto nerazzurro.
di Redazione Undici 12 Luglio 2019 alle 12:12

Per i tifosi dell’Inter, ma anche per tutti gli analisti e appassionati di calcio, è inevitabile la comparazione continua e ripetuta tra la nuova avventura nerazzurra di Antonio Conte e la sua prima stagione alla Juventus, nel 2011/12. È un esercizio onnicomprensivo, nel senso che riguarda tutti gli aspetti dell’Inter che è, dell’Inter che sarà: il sistema di gioco, la scelta degli uomini chiave, l’entusiasmo per un nuovo inizio, per un nuovo progetto. Il calciomercato, in questo senso, è un terreno fertile per immaginare, intravedere e coltivare le analogie. Nell’estate del 2011, la Juventus riscattò Alessandro Matri e Fabio Quagliarella, ma soprattutto acquistò Pirlo, Lichtsteiner, Vidal e Vucinic, che sarebbero diventati quattro pilastri assoluti dell’era-Conte; l’Inter 2019 ha riscattato Politano, poi ha annunciato Godín, Sensi e ora ha chiuso l’affare-Barella con il Cagliari.

Nel gioco del confronto, la suggestione più evidente è quella che accomuna l’acquisto di Arturo Vidal e quello Nicolò Barella. Il valore assoluto e le caratteristiche dei due calciatori sono del tutto assimilabili, e si sovrappongono in maniera perfetta alle richieste che Antonio Conte è solito fare ai suoi centrocampisti. In sostanza: se Vidal divenne in poco tempo il riferimento tecnico, tattico ed emotivo della Juventus di Conte – tanto che il tecnico salentino decise di abbandonare il “suo” 4-2-4 per inserire un terzo centrocampista, fino al decisivo passaggio alla difesa a 3 –, Barella può compiere lo stesso percorso di affermazione.

La caratteristica principale del centrocampista sardo è che sa fare tutto: al Cagliari è stato utilizzato in ogni ruolo del centrocampo – davanti alla difesa, come interno di un reparto a 3, come uomo di inserimento. Nel passaggio da Rastelli a Diego López fino a Maran, Barella ha ulteriormente ampliato il suo campionario: se prima aveva totale libertà creativa il tecnico veneto ha voluto che partecipasse attivamente a tutte le fasi della manovra, pur con la certezza di perdere qualcosa in avanti. È andata proprio così: i 6 gol realizzati nella stagione 2017/18 sono scesi a uno nell’annata successiva, ma nel frattempo Barella ha aumentato il numero di passaggi, passaggi chiave e assist, ha tentato più contrasti e più duelli aerei.

È come se l’ultima stagione fosse stata preparatoria per il suo futuro, per il ruolo assolutamente centrale che andrà a ricoprire nell’Inter di Conte. Non è difficile immaginare il disegno tattico nella testa dell’allenatore nerazzurro: difesa a 3, centrocampo a 5, Barella mezzala accanto a un centromediano dal piede educato (Brozovic?) e a un interno complementare a lui per caratteristiche – per esempio Sensi, che a Sassuolo è stato meno regista e più interno di qualità con licenza di roaming difensivo e offensivo. Pur se all’interno di contesti diversi, Barella gioca allo stesso modo pure nella Nazionale di Mancini: con gli Azzurri, Barella è l’elemento-cuneo tra il 4-3-3 e il 4-2-3-1, si inserisce molto di più in avanti rispetto al suo dirimpettaio Verratti, è al tempo stesso equilibratore e creatore e uomo risolutore della manovra, una somma quasi algebrica di tutte le cose imparate e sperimentate a Cagliari nel corso delle ultime stagioni.

Barella contrasta, ricama, segna

Anche dal punto di vista manageriale, Barella all’Inter-di-Conte è un incastro perfetto. Il centrocampista sardo ha 22 anni, è un talento già molto considerato a livello internazionale – in un rapporto CIES del 2017 era al secondo posto tra i più cari centrocampisti Under 20, nello stesso anno il Guardian lo definì «un brillante prospetto» – ma ancora non affermato in maniera definitiva. Un po’ come Vidal nell’estate 2011, anzi i margini di crescita sono addirittura superiori: il cileno arrivò alla Juventus dopo aver compiuto 24 anni, il gioco e le istruzioni di Conte esaltarono il suo valore e lo resero uno dei centrocampisti più forti e completi al mondo. L’Inter ha provato – sta provando – a ripetere la stessa operazione, non a caso la cifra versata al Cagliari – un totale di 45 milioni tra prestito oneroso, riscatto e bonus – è tra le più alte mai spese nella storia nerazzurra. Barella sarà il centro dell’Inter nei prossimi anni, come asset tecnico ed economico: evidentemente, la fiducia della dirigenza interista nel nuovo corso, nella possibile chimica tra Conte e i nuovi giocatori che stanno arrivando, vale questo tipo di investimento.

>

Leggi anche

Calcio
Il Corinthians ha interrotto i rapporti istituzionali col Bahia e il City Football Group perché sostiene che abbiano rubato un calciatore dal suo settore giovanile
Il club paulista accusa il City Football Group di aver orchestrato il trasferimento illecito di Kauê Furquim, astro nascente del Corinthians ora passato al Bahia (di proprietà della holding).
di Redazione Undici
Calcio
Giovanni Leoni al Liverpool, ovvero meglio per tutti
Ci guadagnano il Parma, la Nazionale, il giocatore. Mentre la Serie A non può più permettersi certi lussi e non è una novità: risparmiarsi la retorica.
di Redazione Undici
Calcio
C’è una nuova colonia di grandi talenti nello Shakhtar, e ovviamente sono tutti brasiliani e giovanissimi
Nei turni preliminari di Europa League, la squadra affidata ad Arda Turan ha messo in mostra i suoi gioielli, tra cui i più brillanti sono Kevin, Alisson e Kauã Elias.
di Redazione Undici
Calcio
Dopo l’esperimento riuscito al Mondiale per Club, anche la Premier League sta introducendo la Ref Cam
La Premier non ha confermato ufficialmente, ma le emittenti tv inglesi sembrano entusiaste
di Redazione Undici