Tre temi sulla quinta giornata di Serie A

Balotelli (non) sfida Ronaldo, Inter-Lazio e Roma-Atalanta significano tanto.
di Redazione Undici 24 Settembre 2019 alle 11:22

L’Inter di fronte al primo turning point stagionale

La partenza lanciata nelle prime quattro giornate – con altrettante vittorie, unica squadra di A a punteggio pieno – ha messo in evidenza lo stato di salute, fisico ma soprattutto mentale, dell’Inter di Conte. È evidente come il lavoro del tecnico abbia subito fatto presa sul gruppo, che ha risposto nel modo migliore possibile: non solo con i risultati (che pure restano l’aspetto più rilevante), ma anche nell’approccio alle partite, nel modo di stare in campo, nel leggere le situazioni. Anche quando non è apparsa brillante, l’Inter ha dimostrato di essere una squadra resistente, e la sensazione è che questa qualità non sia passeggera. È chiaro che più si va avanti più cresce il livello di difficoltà, e non solo in relazione all’avversario di turno – anche se l’impegno infrasettimanale contro la Lazio, probabilmente, è il più delicato di questo inizio di stagione. I biancocelesti hanno cominciato la stagione tra alti e bassi, ma rappresentano un ostacolo per tutti: la verticalità e la capacità di ripartire in modo organizzato degli uomini di Inzaghi saranno un bel banco di prova per l’Inter. Che è già al primo turning point stagionale: battere la Lazio vorrebbe dire affrontare con più consapevolezza i prossimi turni, che la vedranno impegnata nelle delicate trasferte contro Sampdoria e Sassuolo e soprattutto nel big match contro la Juventus. Probabilmente, già da questa settimana sapremo qualcosa in più sulle reali possibilità dell’Inter di competere, fino a fine campionato, per lo scudetto.

Milinkovic-Savic e Asamoah a contrasto durante Inter-Lazio della scorsa stagione: il risultato finale fu 0-1 in favore dei biancocelesti, con gol decisivo del centrocampista serbo (Marco Bertorello/AFP/Getty Images)

 

Brescia-Juventus non sarà solo Balotelli e l’assenza di Ronaldo

Il Brescia, fino a questo momento, è stata la squadra più sorprendente della Serie A. Il rapporto tra pronostici iniziali, qualità del gioco e puro rendimento è estremamente favorevole alla squadra di Corini, che ha mostrato un approccio audace ma anche delle ottime individualità. Ecco perché la trasferta della Juventus al Rigamonti è meno scontata di quanto dicano i valori delle rose, ovviamente sbilanciati a favore dei bianconeri. Soprattutto, ecco perché la partita di questa sera va decisamente oltre la sfida mancata tra Balotelli e Ronaldo: il rientro del primo coinciderà infatti con l’assenza del secondo a causa un affaticamento muscolare, per il portoghese si tratterà della settima partita saltata in Italia per via di un infortunio, la prima in questa stagione. Sarri e Corini dovranno quindi disegnare due squadre diverse da quelle viste finora, e questo aspetto contribuirà a renderà il confronto molto interessante. E poi ci sarà da capire come questa “nuova” Juventus risponderà agli stimoli di un’avversaria che non si limiterà ad aspettarla, perché il Brescia visto contro Cagliari, Milan, Bologna e Udinese è una squadra coraggiosa, che non rinuncia mai a proporre il suo calcio, e potrebbe trovare ulteriore entusiasmo offensivo grazie alla presenza di Balotelli. Non è solo un discorso di attesa per il ritorno dell’ex centravanti di Nizza e Marsiglia (ultima partita giocata in Serie A a maggio 2016), ma proprio di caratteristiche tecniche potenzialmente perfette per affiancare Donnarumma, per formare l’attacco più forte e vario tra le squadre che lotteranno per evitare la retrocessione.

L’ultima sfida tra Juventus e Brescia in Serie A si concluse con la vittoria dei bianconeri per 2-1, gol di Krasic e Del Piero. Sembra passata un’era geologica, forse è passato anche più tempo

Roma-Atalanta, per la classifica e per il gioco

Dietro l’anomalo Napoli (13 gol segnati in quattro partite di campionato), le due squadre che hanno realizzato più gol sono Roma e Atalanta: dieci per i giallorossi e nove per i bergamaschi. Un bel bottino, non c’è che dire. Ora Fonseca e Gasperini si sfidano all’Olimpico in un match che vale già tanto, secondo diverse prospettive. La prima riguarda la classifica, quella di oggi e quella di domani: in caso di successo della Roma, ci sarebbe già un primo break abbastanza importante da parte dei giallorossi nella corsa alla quarta posizione. L’Atalanta è ormai da considerare una contender per la Champions, ma potrebbe essere staccata dai da un quartetto di testa che sembra essersi già delineato per tre quarti – Inter, Juve e Napoli più avanti delle altre, e poi uno slot ancora da assegnare, che a quel punto sarebbe “preso” dalla squadra di Fonseca. E poi c’è il discorso del gioco offensivo: Fonseca affronterà la seconda squadra che mette insieme un sistema di gioco ambizioso e valori simili a quelli della sua rosa, nella prima sfida contro la Lazio non è andata benissimo, soprattutto per quanto riguarda la solidità difensiva. Perciò un gioco consolidato e aggressivo come quello di Gasperini rappresenta un esame probante. Di contro l’Atalanta è al suo primo scontro diretto nella lotta per la Champions: gli ultimi risultati sono stati altalenanti, e pure se Gasperini è ormai abituato a inizi contraddittori è evidente che il nuovo contesto in cui giocano i nerazzurri ha già creato degli scompensi, e potrebbe crearne di altri. Per i bergamaschi, dunque, la partita di Roma rappresenta un’occasione per riaccorciare la classifica e riappropriarsi di alcune certezze che oggi sembrano smarrite, soprattutto in difesa. Dzeko e compagni, però, non sembrano proprio gli avversari migliori, nel senso di più mansueti e facili da bloccare, per portare a termine questa missione.

L’ultimo Roma-Atalanta ci ha regalato un bel po’ di gol, 6 per l’esattezza, e anche il match di ritorno a Bergamo finì 3-3
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