Sylvinho ha iniziato malissimo al Lione

L'OL è 11esimo in classifica, e non vince da cinque partite: è il peggior avvio di stagione negli ultimi dieci anni.

Il progetto avviato quest’anno dall’Olympique Lione sembrava decisamente ambizioso e suggestivo, anche perché partiva da figure riconoscibili: Juninho Pernambucano, idolo dei tifosi OL, come direttore sportivo e Sylvinho in panchina. L’ex terzino di Arsenal e Barcellona, vice di Mancini ai tempi della sua seconda esperienza all’Inter, ha lasciato lo staff della Nazionale brasiliana per accettare l’offerta arrivata dalla Francia. Poi la squadra, costruita seguendo le linee guida degli ultimi anni: rosa giovanissima (età media 24,3), acquisti prospettici (Andersen dalla Sampdoria, Adélaide dall’Angers, Koné e Thiago Mendes dal Lilla), tre grandi cessioni per tenere in ordine il bilancio (Mendy al Real Madrid, Fekir al Betis e Ndombelé al Tottenham, per un incasso totale di 133 milioni). Oltre a queste premesse, l’avvio era stato molto incoraggiante: due vittorie nelle prime due partite di Ligue 1, tra l’altro con risultati netti: 3-0 in casa del Monaco e addirittura 6-0 al Parc OL contro l’Angers.

Da lì, però, la macchina di Sylvinho si è inceppata. Zero vittorie nelle successive sei partite tra campionato e Champions League, con quattro pareggi e due sconfitte. Ieri sera è arrivato un brutto 2-2 in casa del Brest, la squadra di casa ha trovato il pareggio a cinque minuti dalla fine con Yoann Court, che ha reso inutili la sesta rete stagionale di Moussà Dembélé e la prima di Maxwel Cornet.

In questo momento il Lione è undicesimo in classifica, ha già sei punti di ritardo dal Psg (che l’ha battuto al Parc OL pochi giorni fa, grazie a un gol di Neymar nei minuti final) ed è atteso dal match contro il Nantes, che in questo momento è al quarto posto in classifica. Lo score di questo inizio di stagione è il peggiore dal 2010-11 quando, il Lione di Claude Puel occupava il 18esimo posto dopo una vittoria, due pareggi e quattro sconfitte in sette partite.

Gli highlights di Lione-Psg 0-1

Il presidente dell’OL, Jean-Michel Aulas, non ha preso proprio benissimo questo avvio di stagione. In un’intervista a RMC ha spiegato di avere ancora fiducia in Sylvinho e Juninho, ma «il calcio ha le sue leggi e ora servono risultati». Il proprietario del Lione ha dato il via nuova era, per la prima volta dall’inizio della sua presidenza (1986) ha delegato molti aspetti gestionali ad altri professionisti, ma il suo carattere abbastanza volubile potrebbe essere influenzato dal cattivo andamento della squadra. La sensazione è che Sylvinho non abbia ancora trovato la formula giusta per far rendere la squadra, anche perché il talento dei singoli si è palesato nonostante le difficoltà: come detto, Dembélé ha già realizzato sei gol stagionali, ma anche Depay ha iniziato bene la stagione, con 5 gol e un assist tra Ligue 1 e Champions League. Il resto della rosa, però, sembra mancare di esperienza ad alti livelli, e l’assenza di un’identità di gioco definita e sviluppata, oltre alle difficoltà difensive (dopo le prime due partite, il Lione ha sempre concesso gol agli avversari di turno), sta facendo il resto.