Fabio Capello a Porsche Talks: i ricordi e il presente del calcio italiano

Il quarto talk curato da Undici.

Quarto appuntamento con Porsche Talks, il format di interviste sullo sport promosso da Rivista Undici in collaborazione con Porsche, che, dopo la chiacchierata a Udine con Francesco Guidolin, è rimasto nel Nord Est, a Treviso, per l’incontro con Fabio Capello. L’ex allenatore di Juventus, Milan e Roma, tra le altre, è stato intervistato da Francesco Cosatti – giornalista di Sky Sport e collaboratore di Undici – presso il Centro Porsche di Viale della Repubblica, e non ha nascosto il piacere di sentirsi a casa: «Possiamo fare l’intervista in dialetto?», ha scherzato.

«Sono nato a Pieris, in Friuli Venezia Giulia; mia sorella vive a Mestre, i miei nipoti parlano veneto, ho tanti contatti con questa parte d’Italia, anche se a Treviso ho il ricordo di una partita difficile…». La sua Juventus, nel 2005, impattò infatti 0-0 contro la squadra locale, non proprio una gara da ricordare per i bianconeri. La memoria di quella sfida è solo il prologo di una lunga chiacchierata tra ricordi e commenti sul calcio di oggi. Dall’arrivo di Stefano Pioli sulla panchina del Milan («Buon primo tempo contro il Lecce, poi la squadra è calata») alle difficoltà incontrate da Giampaolo, predecessore di Pioli sulla panchina rossonera: «La prima cosa che deve fare un allenatore è conoscere il materiale umano a disposizione. Capire chi hai in mano. Se non hai i giocatori giusti per il tuo sistema di gioco, bisogna cambiare».

Si è parlato della Juve di oggi («C’è tanta qualità e si è visto quando ha affrontato grandi squadre come l’Atletico Madrid o l’Inter») e anche di quella di ieri: «Questa ve la devo raccontare», dice Capello, «Raiola viene da me e mi dice: Ibra spacca le mani ai portieri. Ed io rispondo: fino ad ora ha spaccato solo i vetri della palestra dietro la porta». Ridendo, Capello ha aggiunto: «Ibra aveva difficoltà nel colpire la palla in un modo corretto. Si è fidato del mio lavoro e grazie alla sua grande voglia di migliorarsi continuamente è diventato il giocatore che è oggi. Che fa ancora la differenza. E la farebbe anche in Serie A». Capello ha aiutato a migliorare nel tiro Ibrahimovic a Torino e anche Seedorf a Madrid: «Giocatore intelligentissimo, restava sul campo a provare e riprovare, grande umiltà anche se giocava già nel Real Madrid». Un ambiente, quello madrileno, davvero speciale, differente da tutti gli altri: «Tutti hanno la consapevolezza di far parte del club più importante del mondo. E questa cosa si vede in ogni dettaglio».

Oltre alle sue esperienze più belle e più importanti, Fabio Capello ha raccontato alla platea di Treviso anche i mesi difficili da ct dell’Inghilterra e l’avventura complicata in Cina: «Non so se la Nazionale cinese arriverà mai a vincere la Coppa del Mondo». Allenatore vincente e giramondo, Capello ha sempre inviato messaggi ben chiari ai giocatori, ovunque si fosse trovato: «La prima cosa, per me, è il rispetto verso le altre persone. Lo dicevo sempre ai miei giocatori: provate a pensare se il magazziniere che voi trattate male fosse vostro padre o un vostro parente. Vi dispiacerebbe. Quindi comportatevi di conseguenza» ha raccontato Capello fra gli applausi.

Ultime considerazioni sulla Serie A: «Vi chiedete come mai giocatori che in altri campionati, come Premier League e Bundesliga, hanno finito di giocare, vengono in Italia e fanno la differenza? Perché la Serie A deve crescere ancora molto per diventare competitiva a livello internazionale. Seguo la Premier League e la differenza, ancora oggi, è molto evidente». Il solito Capello, schietto e diretto, amante dei grandi giocatori e delle belle automobili, ha ammesso la sua passione per i motori: «Sia da spettatore guardando in tv le corse della Formula 1, sia in prima persona alla guida di auto prestazionali in strada. Purtroppo mi sono sposato giovane e i figli sono arrivati subito, perciò non ho potuto guidare molte auto sportive, a cui ho dovuto invece preferire vetture più ampie come station wagon e suv. Resta per me un mondo di grande fascino, che ho avuto il piacere di sperimentare anche in ambito motorsport su diversi circuiti in tutta Europa». Applauso finale, il tempo di qualche fotografia, gli autografi e poi via: c’è da rientrare a Milano, per commentare la Champions League su Sky Sport. Uno come Fabio Capello non si ferma mai. Il prossimo appuntamento con Porsche Talks si terrà giovedì 24 ottobre allo Sporting Club Monza, l’ospite sarà Demetrio Albertini.