Il tempo effettivo di una partita di Serie A è più alto di quello di Premier e Liga

Il Cies smentisce un luogo comune sul gioco troppo spezzettato nel campionato italiano.
di Redazione Undici
29 Ottobre 2019

L’ultimo report settimanale dell’osservatorio calcistico Cies riguarda uno dei temi più interessanti il regolamento e la fruizione del calcio contemporaneo: il tempo effettivo di gioco sui 90′ di una partita. I dati sono interessanti: nelle partite dei tornei europei di prima divisione, il rapporto tra tempo effettivo e tempo totale si aggira intorno al 55%. La lega in cui si gioca di più è quella svedese (media di 59,7% a partita), quella in cui si gioca di meno è quella ceca (50,2%). Tra i due estremi, la differenza è sostanziale: praticamente, in una partita del campionato svedese ci sono circa dieci minuti di calcio giocato in più rispetto a una del campionato ceco.

Le cinque leghe top hanno valori medi: al primo posto c’è la Ligue 1 (56,7%), seguita dalla Bundesliga (57,1%). Al terzo posto c’è la Serie A (55,6%), poi ecco Premier (55%) e Liga (53,3%). Le cifre smentiscono alcuni degli storici luoghi comuni sulle differenze tra il campionato italiano e gli altri tornei europei: il gioco non è più spezzettato, anzi ci sono meno interruzioni del flusso rispetto alla Premier League e alla Liga. La diversa intensità di gioco dipende dunque da altri fattori, quindi, perché gli arbitri fermano il cronometro con una frequenza molto simile.

Lo stesso Cies sottolinea come i campionati del Nordeuropa presentino dati molto più incoraggianti rispetto ad altre zone del Continente: dietro la Svezia, ci sono i tornei di prima divisione olandese, finlandese, danese e bielorusso. Per quanto riguarda i club italiani, il dato migliore è quello della Lazio: le partite della squadra di Simone Inzaghi arrivano al 59% di tempo effettivo di gioco sui 90 minuti regolamentari. Una sola squadra, tra Serie A e Serie B, ha un valore che scende sotto il 50%: il Cittadella, che si ferma a quota 48,5%.

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