Il Crystal Palace è una macchina che produce rigori

E gran parte del merito è di Wilfried Zaha.
di Redazione Undici 30 Ottobre 2019 alle 13:58

Da quando è arrivato al Crystal Palace e in Premier League, nel gennaio 2017, Luka Milivojevic ha segnato 21 calci di rigore. Nello stesso periodo, il giocatore che occupa il secondo posto di questa particolare graduatoria, Jamie Vardy, ne ha realizzati dieci – con la maglia del Leicester. Il centrocampista serbo ne ha anche sbagliati tre, ma il punto è che tutte le cifre che riguardano il rapporto tra il Crystal Palace e i rigori sono davvero enormi: dal 2013 a oggi, ovvero dal loro ritorno in Premier, le Eagles hanno battuto 48 penalty. Di questi, 39 sono stati trasformati in gol.

Nell’ultimo match contro l’Arsenal (terminato 2-2), per esempio, il gol del momentaneo 2-1 è arrivato proprio grazie a un rigore realizzato da Milivojevic. La dinamica che ha portato all’assegnazione del penalty è quella classica, nel gioco del Palace: palla a Zaha sull’esterno, uno contro uno col difensore avversario e fallo subito. All’Emirates è dovuto intervenire il Var per far cambiare idea all’arbitro – che in un primo momento aveva ammonito l’esterno del Palace per simulazione –, però poi le cose sono tornate “normali”. Normale, appunto: non si potrebbe definire altrimenti la tendenza della squadra di Hodgson a conquistare in questo modo i calci di rigore, dato che Zaha ha subito 16 falli nell’area di rigore avversaria nel corso della sua seconda esperienza al Crystal Palace, dal 2014 a oggi – Zaha è cresciuto nel vivaio del Palace e ha esordito in prima squadra con le Eagles, poi però è passato prima al Manchester United e poi al Cardiff.

La capacità in dribbling di Zaha è una dinamica di gioco che il Crystal Palace cerca di sfruttare in maniera intensiva, è evidente leggendo i dati ma anche registrando le parole di chi ha condiviso una parte del suo percorso professionale con il 26enne attaccante ivoriano. Ben Garner, attuale allenatore in seconda del West Bromwich Albion, ha lavorato con Zaha e ha parlato così a The Athletic: «Quando abbiamo affrontato il Palace, sapevamo di dover limitare il numero di duelli individuali tra i nostri difensori e Zaha, così da minimizzare il rischio di concedere un rigore. In allenamento abbiamo provato a riprodurre quella situazione di gioco, ma la verità è che ci sono pochi calciatori con la stessa qualità di Will nel dribbling. A volte Zaha fa cose che non sembrano naturali, magari tocca il pallone una volta di più, ma è così veloce che non potevi aspettartelo. A quel punto, pensi di poter intervenire in scivolata, ma lui è già andato via. A quel punto è inevitabile commettere fallo, non ci sono colpe specifiche, noi allenatori non possiamo arrabbiarci più di tanto, riconosciamo di avere a che fare con un attaccante brillante e basta».

>

Leggi anche

Calcio
Araújo ha deciso di restare fuori per i suoi problemi di ansia, e nel frattempo pare proprio che il Barcellona non abbia uno psicologo
La vicenda del difensore uruguaiano ha svelato una grave mancanza del club blaugrana
di Redazione Undici
Calcio
Il PSG continua a lanciare giovani di talento, del suo vivaio e non solo, e il merito è tutto di Luis Enrique
Sono nove i ragazzi del vivaio parigino che hanno esordito sotto la gestione dell’asturiano
di Redazione Undici
Calcio
Il Real Madrid ha incassato tantissimo grazie alla partita di NFL al Bernabéu, ma la squadra di Xabi Alonso ha vissuto un vero e proprio incubo logistico
Qual è il prezzo di sei trasferte di fila? Un giro d'affari da 150 milioni di euro (e quattro gare senza vittorie).
di Redazione Undici
Calcio
Lo Sporting Lisbona ha superato gli addii di Amorim e di tanti giocatori di talento, e il merito è di Rui Borges e del suo orologio Casio da 20 euro
Tutta questione di superstizione, senza badare all'etichetta (o al prezzo di listino).
di Redazione Undici