Tre temi sulla quarta giornata di Champions League

Napoli e Inter per la qualificazione, l'Atalanta per rimanere in corsa.

L’Atalanta è già all’ultima occasione

Al giro di boa del girone, l’Atalanta ha i numeri peggiori della Champions League: zero punti come solo il Bayer Leverkusen, peggior difesa e peggior differenza reti di tutto il torneo. L’impatto della squadra di Gasperini con la competizione europea è stato indubbiamente al di sotto delle aspettative: colpa dell’inesperienza, certo, ma forse anche di un brutto approccio nel primo match, quello contro la Dinamo Zagabria, che in qualche modo ha compromesso sotto l’aspetto mentale il prosieguo dell’avventura dei nerazzurri. Non tutto è perduto, però: il pareggio nell’ultima giornata tra Shakhtar e Dinamo, le due concorrenti per il secondo posto, tiene ancora in piedi la qualificazione. L’Atalanta deve però necessariamente muovere la classifica, a partire dall’impegno contro il Manchester City: in Inghilterra si è visto il profondo divario tra le due squadre, ma le premesse del match di ritorno, contro un City con il primo posto già in tasca e probabilmente “distratto” dal prossimo turno di Premier contro il Liverpool, potrebbero in qualche modo agevolare le speranze bergamasche – per poi giocarsi il tutto per tutto nelle ultime due gare del girone. L’assenza di Zapata è sicuramente un grande svantaggio per Gasperini, che però proprio dall’attacco si aspetta le risposte più convincenti: lo zero nella casella dei gol segnati nell’ultima partita contro il Cagliari – evento raro per il miglior reparto offensivo della Serie A – obbliga Gómez e compagni a dare molto di più sotto il profilo realizzativo. Solo così si può rimanere in partita contro il City, sperando di cogliere un risultato importante per il prestigio ma soprattutto per la sopravvivenza in Europa.

La (possibile) qualificazione del Napoli in crisi

Con una vittoria sul Salisburgo, il Napoli centrerebbe la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, tre anni dopo l’ultima volta. È una contraddizione rispetto all’andamento della squadra di Ancelotti, che in campionato è già ampiamente distanziata dalle posizioni di vertice, che è reduce da due pareggi e una sconfitta in tre partite, e che nelle ultime ore ha mostrato di avere anche dei problemi di equilibri interni – dialettici e di leadership. Il ritiro imposto da De Laurentiis dopo la partita persa a Roma non ha fatto sorridere nessuno, Ancelotti e tantomeno la squadra non sono sembrati entusiasti della decisione della società, anzi l’hanno dichiarato più o meno pubblicamente; dall’altra parte c’è un presidente che percepisce dei ciclici cali di concentrazione da parte dei giocatori e allora ha deciso di agire in prima persona, scavalcando anche l’allenatore. L’ambiente non sembra sereno, eppure, come detto, basterà vincere contro il Salisburgo per centrare il primo obiettivo della stagione, per quanto intermedio: finora il Napoli di Champions ha avuto un solo, piccolo passaggio a vuoto, in casa del Genk, un risultato praticamente cancellato dalla vittoria a Salisburgo e che stasera potrebbe determinare la chiusura anticipata del discorso Champions. Non sarà facile, anche all’andata la squadra austriaca ha mostrato di possedere tanta qualità e la sfrontatezza per sfidare il Napoli occhi negli occhi, da pari a pari, ma proprio in certe, per certe serate – contro il Liverpool al San Paolo, proprio nel match di Salisburgo –, la squadra di Ancelotti ha saputo indossare il suo abito migliore, dal punto di vista tattico, prestazionale ma soprattutto emotivo. Tutti questi aspetti sono interconnessi in una squadra di calcio, più che mai in un momento in cui i risultati faticano ad arrivare. Napoli-Salisburgo, in questo senso, può essere un’occasione per rispondere, per invertire la rotta, in tutti i sensi.

Gli highlights di Salisburgo-Napoli 2-3

L’Inter ha guadagnato un match point

Andando con la mente a un mese e mezzo fa, al postpartita di Inter-Slavia Praga, ricorderete una certa sensazione di scoramento nell’ambiente nerazzurro. La sfida che era da vincere per poter sperare nella qualificazione non era andata benissimo, il viaggio verso gli ottavi di finale sembrava già compromesso, soprattutto in relazione alla forza delle avversarie, Barcellona e Borussia Dortmund. Oggi, l’Inter vola in Germania e ha una grande occasione. In caso di vittoria, infatti, basterebbero tre punti contro lo Slavia Praga per conquistare gli ottavi di finale – sì, proprio quella qualificazione che sembrava perduta e in realtà non lo era. Sembra uno scherzo del destino ma in realtà non lo è, semplicemente l’Inter ha sviluppato una consapevolezza diversa, più grande, più profonda, e questo upgrade è frutto del lavoro di Conte e della crescita dei giocatori rispetto alle istruzioni del loro allenatore.Una simbiosi che tiene i nerazzurri a un punto dalla Juventus in campionato, che li ha già individuati, anzi elevati, come contender realiufficiali, per lo scudetto. E che ha determinato anche la vittoria contro il Borussia a San Siro, al termine di una notte che, soprattutto col senno di poi, ha le inevitabili sembianze della svolta europea, ha mostrato come un certo tipo di gioco, opportunamente rifinito e attuato, possa essere efficace anche contro avversari di rango in campo internazionale. La trasferta di questa sera a Dortmund deve dare un’ulteriore conferma a Conte e all’Inter, un significato che sarà veicolato al risultato ma che andrà oltre, dirà tanto sulle prospettive future di un progetto iniziato alla grande, anzi che è più avanti del previsto, al punto che l’Inter ha guadagnato un match point e dovrà decidere come giocarselo.

Inter-Borussia Dortmund 2-0