È stato un weekend indimenticabile per due portieri molto diversi

Il 18enne Turati e il 33enne Martin hanno esordito con Sassuolo e West Ham.

Stefano Turati, 18 anni compiuti a settembre, portiere del Sassuolo. David Martin, 34 anni da festeggiare a gennaio, portiere del West Ham. Se mettiamo in fila le loro informazioni in questo modo, Turati e Martin sembrano avere solo il ruolo in comune. C’è dell’altro, però: entrambi hanno esordito nella massima divisione (Serie A e Premier League) in questo weekend, entrambi hanno disputato una grande partita contro un avversario teoricamente più forte (Juventus e Chelsea), portando a casa un risultato positivo (il Sassuolo ha pareggiato a Torino per 2-2, il West Ham ha addirittura violato Stamford Bridge).

Turati è il portiere della Primavera del Sassuolo, ed è stato scelto per sostituire il titolare Consigli e il dodicesimo Pegolo, assenti contemporaneamente per il match dell’Allianz Stadium. La risposta del giovane estremo difensore degli emiliani è stata eccezionale: gli interventi più belli e decisivi sono arrivati sulle conclusioni di Ronaldo, Dybala, Ramsey e Higuaín, i gol di Bonucci e Ronaldo (su rigore) sono stati pareggiati dalle marcature di Boga e Caputo. Quasi come a voler alimentare per forza i primati numerici relativi a Juventus-Sassuolo, il punto strappato dagli uomini di De Zerbi è il primo della storia del Sassuolo in casa della Juventus. Al settimo tentativo.

Al termine della partita, Turati ha commentato con parole comprensibilmente confuse, un po’ sconclusionate, la sua prima partita in Serie A: «Incredibile, troppe emozioni. Non ci sto capendo niente, mi sento come in una bolla. Quando ho fatto la parata su Ronaldo, mi sembrava di essere nella PlayStation». È ovvio che l’intervento sul fuoriclasse portoghese resterà nella sua memoria, ma è solo uno dei sette compiuti contro la Juventus. A cui vanno aggiunti anche nove passaggi lunghi accurati e due buone uscite. Difficile pensare a un esordio migliore.

Tutte le parate di Turati

Lo stesso discorso vale anche per David Martin, immortalato da tutti i fotografi in lacrime al termine di Chelsea-West Ham. Probabilmente si è trattata di una (forte) reazione emotiva dovuta a diversi fattori: intanto, il risultato finale del suo esordio è ancora migliore rispetto a quello di Turati, a livello personale e di squadra; e poi Martin è un grande tifoso del West Ham, suo padre Alvin è stato un simbolo del club, in cui ha giocato dal 1977 al 1996 come difensore, accumulando 469 presenze in partite di campionato. Non a caso, lo stesso portiere degli Irons ha dichiarato al Guardian di aver iniziato a piangere «dopo aver incontrato gli occhi di mio padre».

Ovviamente la storia di Martin è molto diversa da quella di Turati: cresciuto proprio nel West Ham e nel Wimbledon, ha esordito con i Dons e poi è stato acquistato dal Liverpool, con cui non è mai riuscito a esordire. Dopo alcune esperienze in prestito, è diventato titolare dell’MK Dons, in cui ha militato dal 2010 al 2017. Dopo, è passato al Millwall e da questa stagione è al West Ham, terzo portiere dopo Fabianski e lo spagnolo Roberto. Sempre al Guardian, Martin ha spiegato come la sua grande emozione dopo la partita col Chelsea è dovuta proprio al fatto di aver vissuto una carriera ai margini del grande calcio: «Non potevo essere preparato a questa partita, a questa serata. Ho giocato tante partite nelle divisioni inferiori, ma non possono prepararti a esperienze del genere. Non ho subito gol, il West Ham ha vinto la partita, per me è stato tutto incredibile». Solo due parate, neanche troppo impegnative, per Martin. Eppure non riuscirà mai a dimenticare la partita contro il Chelsea.

Due interventi in due tempi