Classe 2000 — Ansu Fati

La nuova stella del Barcellona brilla per precocità e completezza.
di Redazione Undici 11 Dicembre 2019 alle 11:15

Due caratteristiche opposte e contrastanti descrivono Ansu Fati: precocità e completezza. A soli 16 anni, il ragazzino nato a Bissau, capitale del Guinea-Bissau, sta abbattendo tutti i record individuali del Barcellona, della Liga, del calcio europeo. Eppure Fati sembra un giocatore già pronto, non perché abbia già completato il suo percorso di sviluppo, ma perché è già formato per giocare ai massimi livelli, soprattutto per alcune intuizioni tecniche che non gli dovrebbero appartenere, o comunque non ancora.

È un giocatore d’attacco, da ultimo terzo di campo, ma chiamarlo esterno o ala è riduttivo; è chiaro che Fati appartiene a un calcio in cui le caratterizzazioni dei ruoli non sono così nette e marcate. Fati ha un profilo moderno, crea vantaggi puntando il terzino avversario sul lato corto dell’area, come un’ala pura; però sa muoversi anche senza palla, sa galleggiare all’altezza del dischetto del rigore per arrivare al tiro al momento giusto, come nelle azioni che lo hanno portato ai primi due gol della carriera, contro Osasuna e Valencia; e poi nelle fasi di attacco posizionale attraversa il campo per associarsi con i compagni, anche con chi sta dall’altro lato, se necessario.

Fati pare già perfettamente calato in una realtà che gli chiede di non essere bidimensionale, e che difficilmente glielo chiederà in futuro. Oltre questi aspetti tattici, nei primi mesi tra i professionisti Fati è stato protagonista soprattutto per la sua capacità di dare impulsi nuovi a una squadra in difficoltà. A un certo punto la sua presenza in campo è sembrata quasi necessaria, ed è questa la cosa incredibile: uno dei club più forti del mondo aveva bisogno di un sedicenne per risolvere le partite.

È il racconto di un predestinato: Fati è andato in campo, ha indossato la maglia a scacchi blaugrana della prima squadra – direttamente dalle giovanili, senza passare dalle riserve – ed è diventato il secondo giocatore più giovane di tutti i tempi a esordire con il Barça; sei giorni dopo è diventato il più giovane marcatore della storia del club e il terzo più precoce della storia della Liga; nella partita successiva ha segnato ancora e cinque minuti dopo ha servito il suo primo assist da professionista. Ieri sera, contro l’Inter, è diventato il giocatore più giovane della storia a segnare in Champions League.

Tutti i gol di Ansu Fati in questo incredibile avvio di stagione

La carriera di Fati non ha avuto praticamente nulla di normale, eppure solo nella normalizzazione – che arriverà con il passare dei mesi, degli anni – potrà trovare delle certezze reali. Intanto, però, il suo esordio è stato denso di record, colmo di significati. Ad esempio, Fati potrebbe diventare un vero e proprio simbolo politico: al giovane esterno spagnolo è già stato assegnato il compito di rispolverare la fama della Masia, un settore giovanile che produceva campioni in serie, che si è inceppato e ha preso a bruciare talenti e promesse – i predecessori di Fati sono Bojan, Deulofeu, Samper, e a loro non è andata proprio benissimo. La missione per fare e cambiare la storia, contemporaneamente, è appena iniziata.

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“Classe 2000” è la serie di profili dei 50 più interessanti calciatori nati nel nuovo millennio, pubblicata originariamente sul numero 30 di Undici e realizzata in collaborazione con Wyscout

Illustrazione di Cristina Amodeo
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