Perché il Liverpool ha acquistato Takumi Minamino

Un'operazione importante dal punto di vista tecnico, ma anche commerciale.

Quando si parla di prodotti mediali di tipo seriale, per esempio un fumetto o serie televisiva, il termine “continuity” serve a definire la coerenza della storia lungo l’intero arco narrativo durante il quale si sviluppano gli eventi. Se questo termine è applicabile a un caso particolare nel mondo del calcio, questo è il mercato del Liverpool da quando Jurgen Klopp è stato assunto come manager dei Reds: è stata praticamente conclusa l’operazione che porterà Takumi Minamino ad Anfield Road, probabilmente già da gennaio. Si tratta del quinto giocatore che il Liverpool acquista dopo un incrocio con Ralf Rangnick: il giapponese è cresciuto nel circuito dei club Red Bull, esattamente come Naby Keita e Sadio Mane; Joel Matip è stato allenato dall’attuale direttore sportivo della divisione calcio della Red Bull durante la sua esperienza allo Schalke 04; Roberto Firmino ha lavorato con Rangnick all’Hoffenheim.

In un’intervista recente, lo stesso Rangnick ha confermato l’esistenza di una continuity reale, nel senso di non casuale: «Sicuramente non è una coincidenza che Klopp abbia in rosa quattro ragazzi che hanno lavorato con me. È una dimostrazione che sta cercando lo stesso tipo di giocatori, con le stesse risorse, con la stessa mentalità. In effetti il nostro stile è molto simile: le mie squadre e quelle di Jurgen vogliono determinare il contesto attraverso la pressione alta, la contropressione in transizione; una volta recuperata palla, poi, non vogliamo perdere tempo con passaggi arretrati oppure orizzontali».

Minamino, quindi, è stato scelto per le sue caratteristiche e per le sue conoscenze tattiche. Ovviamente, anche perché al Liverpool serve un giocatore nel suo ruolo: il giapponese di Izumisano – una prefettura di Osaka con una popolazione di 100mila persone – è un giocatore offensivo moderno, totale, è “nato” come esterno ma poi si è evoluto, al punto che al Salisburgo viene schierato anche come trequartista centrale o come seconda punta. In questo momento, Klopp ha a disposizione Shaqiri e Origi come alternative al tridente titolare, e nessuno dei due ha le caratteristiche di Minamino: Origi è un attaccante puro che a volte prova a disimpegnarsi sulla fascia, Shaqiri è un giocatore che ama partire da una zona laterale ma poi venire a giocare dentro il campo, tra le linee, quindi non garantisce ampiezza e profondità.

Il meglio di Minamino in questa stagione

E invece ampiezza e profondità sono proprio le parole chiave, nel senso che descrivono e definiscono il gioco del Salisburgo, di Minamino. Ma anche del Liverpool. Nelle azioni della playlist appena sopra, si percepiscono chiaramente le caratteristiche del calciatore giapponese: verticalità, capacità di leggere il gioco in velocità, immediatezza nella giocata. A 25 anni da compiere a gennaio, Minamino è un giocatore tatticamente formato, potenzialmente già perfetto per il progetto di Klopp, certo parliamo di un ragazzo che andrà raffinato dal punto di vista tecnico – ma in questo senso la vicinanza di Firmino, Salah e Mané, e il percorso di crescita compiuto proprio dal senegalese, sono una buona garanzia. Anche il prezzo sembra aver avuto un peso importante nella definizione dell’affare: il contratto di Minamino con il Red Bull Salisburgo prevede una clausola rescissoria di poco superiore ai 7 milioni, pochissimi per il Liverpool, ma anche per un calciatore capace di segnare 16 gol e servire otto assist in questo inizio di stagione, e di imporsi – nei numeri e nelle sensazioni di gioco – anche nella prima esperienza in Champions League (in cui ha segnato due gol e servito tre assist).

In ultimo, vanno considerati gli aspetti commerciali dell’affare. Minamino sarà il primo giocatore giapponese a giocare nel Liverpool, il secondo in un grande club inglese dopo l’esperienza (negativa) di Kagawa al Manchester United. Come spiegato anche da Forbes, la scelta di portare Minamino ad Anfield è stata fatta anche perché potesse crescere l’importanza dal brand Liverpool in Asia. Si tratta della seconda operazione molto attenta ai mercati giapponesi dopo l’accorso stipulato con Nike per la fornitura del materiale tecnico: «L’azienda americana ha circa 6mila negozi in Estremo Oriente. Quando il Liverpool ha deciso di interrompere il rapporto con New Balance, ha tenuto conto anche di questa diffusione capillare. Ora, l’arrivo di Minamino non farà altro che aumentare ancora di più la presenza e l’importanza del club in una regione strategica per aumentare i ricavi commerciali».