Tre temi sulla 19esima giornata di Serie A

Roma-Juve, Inter-Atalanta e Lazio-Napoli, all'insegna del cambiamento.

Roma-Juventus è una partita tra due squadre in salute, ma braccate

Torniamo con la mente a qualche mese fa, precisamente all’inizio di questa stagione: siamo ad agosto, Roma e Juventus sono due squadre che stanno cambiando molto – allenatore e quindi approccio tattico, in primis – e quindi vivono immerse nell’incertezza di chi è all’inizio di un nuovo progetto. Eravamo tutti d’accordo su un punto: Sarri e Fonseca avrebbero avuto bisogno di tempo per imporre il proprio calcio a due gruppi di giocatori che parlavano due lingue diverse, quindi i risultati sarebbero stati inevitabilmente altalenanti, almeno nella prima parte dell’anno. A gennaio 2020, Roma e Juventus sono due squadre che sono dove dovevano essere, hanno una classifica all’altezza della qualità delle rispettive rose, sono reduci da un buon rendimento nel periodo a cavallo di fine anno (dieci punti negli ultimi cinque turni di Serie A) ma anche da qualche sconfitta inattesa (la Lazio ha perso in campionato e in Supercoppa contro la Juventus, la Roma è scivolata proprio una settimana fa contro il Torino). Proprio in virtù di tutto questo, si affronteranno all’Olimpico in un momento giusto, in cui le sicurezze acquisite in campo cominciano a essere solide, accentuate, ma allo stesso tempo non possono concedersi distrazioni: i giallorossi sono braccati dall’Atalanta (che è quinta con un solo punto di distacco), i bianconeri non sono riusciti a scrollarsi di dosso l’Inter e quindi non possono proprio perdere punti. La fine del girone d’andata sarà un checkpoint significativo proprio per questo, perché ci dirà se gli uomini di Sarri e Fonseca sono pronti per far rendere il loro calcio ambizioso e sofisticato anche quando aumenta la pressione, quando il tempo per recuperare eventuali passi falsi comincia a diminuire.

Inter e Atalanta si sfidano nel loro momento migliore

Il netto successo dell’Inter sul Napoli è stata un’ulteriore riprova delle straordinarie capacità della squadra di Antonio Conte. L’Atalanta, contro il Parma, ha collezionato il secondo 5-0 consecutivo in campionato. La sfida tutta nerazzurra della Serie A si esalta dunque nella qualità di due realtà che vivono un grande momento, e che fanno del collettivo la propria forza: l’ammiraglia Inter, compatta e solida, trascinata dalla Lu-La, e il vascello Atalanta, dove tutti fanno tutto con un’intensità spaventosa. È un confronto anche tattico: Conte e Gasperini hanno costruito due sistemi di gioco iconici per il campionato italiano, entrambi sanno che non giocare è il modo sbagliato di affrontare l’avversario. Non a caso, Atalanta e Inter hanno il primo e il terzo miglior attacco della Serie A, rispettivamente. Oltre i temi del campo, ci sono i numeri della classifica: se l’Inter perdesse rischierebbe il primo posto ma avrebbe raggiunto comunque una quota altissima nel girone d’andata; la sconfitta dell’Atalanta potrebbe portare a un aumento di distacco dalla Roma, ma niente risulterebbe compromesso. In virtù di tutti questi intrecci, è scontato che assisteremo a una partita giocata a viso aperto, divertente, che probabilmente ci regalerà molti gol, anche per cancellare il ricordo dell’ultimo confronto diretto a San Siro.

Una partita che sembra risalire a un milione di anni fa, per mille motivi

Lazio-Napoli, è cambiato tutto

Nella didascalia appena sopra, abbiamo scritto che l’ultima Inter-Atalanta sembra una partita antichissima, nonostante sia stata giocata ad aprile. Una sensazione che si moltiplica se parliamo di Lazio-Napoli in relazione al suo ultimo precedente, che risale esattamente a un anno fa: il 20 gennaio 2019, il Napoli (di Ancelotti) batte la squadra di Simone Inzaghi per 2-1 al termine di un match in cui sembra superiore ai biancocelesti per qualità dei singoli e del gioco, non a caso gli azzurri sono secondi in classifica con un ampio margine non solo sulla Lazio, ma su tutte le squadre che inseguono la zona-Champions. Oggi, la situazione è esattamente ribaltata: Simone Inzaghi e i suoi uomini sono reduci da nove vittorie consecutive, una striscia record nella storia del club, hanno sollevato al cielo la Supercoppa italiana e sono (virtualmente) a tre punti dalla vetta. Il Napoli, invece, vive una crisi progettuale, tecnica, psicologica, l’arrivo di Gattuso ha avviato un rinnovamento profondo – che sta passando e passerà anche dal mercato – ma non ha ancora invertito il trend dei risultati. Di conseguenza, è inevitabile pensare che la sfida dell’Olimpico abbia un pronostico sbilanciato tutto dalla parte della Lazio, i bianconcelesti avranno la possibilità di sconfiggere anche la cabala: il successo interno contro il Napoli manca infatti dal 2012. Ora sembra proprio il momento giusto, per la prima volta il progetto di Lotito, Tare e Inzaghi sembra aver superato quello di De Laurentiis, in caso di vittoria il vantaggio sugli azzurri salirebbe a 18 punti con una partita in meno, un gap praticamente incolmabile per chi ha ancora qualche speranza di inseguire la qualificazione alla prossima Champions League.

Gli highlights di Napoli-Lazio 2-1, giocata esattamente un anno fa