Tre temi sulla 21esima giornata di Serie A

Il derby di Roma, la Juve di Sarri a Napoli, quanto vale Torino-Atalanta.

Il derby di Roma, oltre Roma

Al termine del derby di domenica, una squadra tra Lazio e Roma potrebbe essere – piacevolmente – costretta a rivedere i suoi obiettivi stagionali verso l’alto. Battendo i rivali cittadini, la Lazio non potrebbe più tirarsi indietro, certificherebbe una candidatura anche piuttosto autorevole per la corsa-scudetto, alla luce di un calendario proibitivo eppure già “scavalcato” – l’eventuale doppia vittoria con Napoli e Roma in apertura del girone di ritorno sarebbe più di una dichiarazione d’intenti. D’altra parte, un successo della squadra di Fonseca accorcerebbe un po’ le distanze, il terzo posto di Simone Inzaghi resterebbe lontano quattro punti (con Lazio-Verona), ma la spinta di un derby vinto potrebbe valere sicuramente più di tre punti, potrebbe alimentare le volontà di rimonta dei giallorossi su chi li precede in classifica. Sarà una partita interessante, l’influenza del risultato andrà oltre i significati locali, ci dirà qualcosa in più della stagione della Lazio e di quella della Roma, soprattutto a livello emotivo: per coltivare le loro ambizioni di alta classifica, gli uomini di Inzaghi dovranno continuare a reggere questo ritmo infernale, e dovranno farlo anche in una gara così sentita, pochi giorni dopo la notte folle vissuta a Napoli, in Coppa Italia; allo stesso modo, Fonseca e i suoi giocatori saranno costretti a reagire all’ennesimo infortunio (Diawara sarà assente per un po’ di tempo), il tecnico portoghese dovrà trovare nuove soluzioni tattiche, finora le sue modifiche – anche quelle più sorprendenti, ad esempio l’utilizzo di Mancini a centrocampo – sono sempre state efficaci, ma il derby chiede sempre qualcosa in più. Figuriamoci questo derby di alta quota, da giocare contro un avversario che ha vinto le ultime undici partite.

Napoli-Juventus, il campo prima di tutto

Era inevitabile che il ritorno di Maurizio Sarri al San Paolo generasse una fiorente letteratura di analisi politiche ed emotive, articoli sull’accoglienza da parte dei suoi ex tifosi; poi c’è la crisi del Napoli che in qualche modo ingigantisce il racconto, è evidente come i giocatori che compongono la rosa azzurra abbiano espresso il meglio proprio con il tecnico toscano in panchina, anzi è stato proprio De Laurentiis a sottolineare – più volte – quanto l’ingaggio di Gattuso sia un tentativo di restaurazione tattica degli anni di Sarri. Proprio per questo, cancellando per un attimo tutti i significati extracampo, Napoli-Juventus sarà una partita interessante. La vittoria sulla Lazio in Coppa Italia ha dato una prima mano di vernice fresca d’entusiasmo al nuovo progetto di Gattuso, il campionato del Napoli è ormai compromesso (se non per la corsa all’Europa League, distante sei punti) ma il reboot avviato con il cambio in panchina potrebbe essere sospinto, alimentato, da un successo ancor più prestigioso contro i bianconeri. Allo stesso tempo, la squadra di Sarri sembra aver imboccato la strada giusta per personalità e qualità del gioco, il primo tentativo di fuga in classifica e le prestazioni fornite nelle ultime partite sono un segnale chiaro, i giocatori stanno aumentando consapevolezza e fiducia nell’impostazione tattica portata dall’ex allenatore del Napoli. E allora proprio la sfida con gli azzurri servirà da (ulteriore?) conferma di una crescita auspicata fin dal primo giorno di Sarri a Torino, un’operazione culturale che si era posta e si pone l’obiettivo di dominare tutte le partite, soprattutto quelle contro squadre proattive, di qualità. Proprio ciò che aspira a essere il Napoli di Gattuso.

Quanto tempo sembra passato dall’ultimo incrocio tra Juve e Napoli?

Torino-Atalanta sarà fondamentale, soprattutto per l’avventura granata di Mazzarri

Nessuno si aspettava uno stop così secco dell’Atalanta in casa contro la Spal: Gasperini ha perso contro l’audacia dei ferraresi, che hanno privato la Dea di tre punti fondamentali. Aggettivo corretto poiché in alta classifica le distanze nelle ultime settimane si sono accorciate. Come qualche posizione più in giù, dove il Torino, insieme al Parma e al Milan, lotta per inserirsi nell’ultimo slot europeo disponibile. Anche i granata si presentano con una sconfitta nell’ultimo turno, puniti a Sassuolo da Berardi. Se l’Atalanta ha compiuto uno sforzo straordinario qualificandosi agli ottavi di Champions League, il Torino ha smontato l’entusiasmo della scorsa stagione con prestazioni povere e risultati incostanti. Al Grande Torino sono uscite vincenti molte squadre – Lecce, Juventus, Inter, Spal – e il rapporto fra squadra e pubblico è incrinato. La visita dell’Atalanta può affossare forse definitivamente l’avventura di Mazzarri a Torino, o invece potrebbe essere la molla risolutiva che ribalta tutte le prospettive. Anche perché i bergamaschi sono da considerare un top club, e quindi questo incontro è vissuto dal Torino come un banco di prova importante. Per questo il risultato, più della prestazione, conterà moltissimo. Nonostante all’andata – giocata a Parma – Mazzarri ebbe la meglio, il dinamismo potrebbe di travolgere la fragilità del Torino, che in questi mesi sembra aver smarrito perso l’identità della passata stagione.

L’ultima sfida tra Atalanta e Torno è stata ricca di gol e di emozioni