Il calcio belga continua a esportare giovani campioni, soprattutto in Inghilterra

I club di Premier hanno acquistato 22 giocatori dalla Jupiler Pro League negli ultimi cinque anni, spendendo 235 milioni.

Esiste, e si sta anche espandendo, uno strettissimo rapporto tra il movimento belga e la Premier League. In questo momento, ci sono dodici calciatori belgi che militano in club del massimo campionato inglese, e formano l’ottava colonia straniera per numero di giocatori. Prima del Belgio ci sono nazioni storicamente più “presenti” come la Francia (30 calciatori), la Spagna (26), il Brasile (22), l’Olanda (17), il Portogallo (16), l’Argentina (16) e la Germania (14). Il flusso di mercato tra il calcio belga e la Premier, però, non si esaurisce con i vari De Bruyne, Tielemans, Alderweireld, il presente e il futuro della Nazionale di Roberto Martínez – anche il ct dei Diavoli Rossi ha un passato in Inghilterra, ha allenato infatti lo Swansea, il Wigan e l’Everton. Anzi, il canale con la Jupiler Pro League viene alimentato da diversi anni grazie a un certo numero di operazioni che coinvolgono giovani scovati da club come Anderlecht, Genk, Club Bruges, e che poi vengono rivenduti all’estero a cifre altissime. Secondo i dati di Transfermarkt, infatti, nelle ultime cinque stagioni le società di Premier hanno versato circa 235 milioni di euro nelle casse dei club di Jupiler Pro League, per un totale di 22 calciatori importati.

Nell’ultima sessione estiva, nove giocatori del massimo campionato del Belgio si sono trasferiti in Inghilterra, per un investimento totale di 114 milioni di euro. Tre di questi sono stati acquistati dall’Aston Villa (Wesley per 25 milioni, Nakamba per 12 e Samatta per 10,5); il Brighton ha acquistato Trossard (20 milioni), il Bournemouth ha preso Danjuna (18 milioni), il Southampton ha acquistato Djenepo (16 milioni) e i Wolves hanno comprato Dendoncker (13 milioni); Bushiri e Werrips sono arrivati a costo zero, rispettivamente al Norwich e allo Sheffield Utd. L’aspetto più interessante riguarda la nazionalità di questi calciatori: ci sono tre belgi (Trossard, Dendoncker e Bushiri), mentre gli altri hanno passaporti di altri Paesi, per esempio il Brasile, il Mali, la Tanzania. Questo vuol dire che il modello giovanile del calcio belga funziona ben oltre la valorizzazione talento locale, infatti rappresenta anche un ottimo esempio per capacità di scouting ed è un perfetto contesto formativo per giocatori che arrivano dall’estero. E che poi vengono rivenduti, nuovamente all’estero, una volta che hanno manifestato le loro qualità.

Secondo le indiscrezioni dei giornali inglesi, presto potrebbe concretizzarsi un altro affare sulla tratta con il Belgio. Sander Berge, infatti, sarebbe vicino a firmare a lasciare il Genk per lo Sheffield Utd, per un investimento di 25 milioni di euro. Il 21enne centrocampista è norvegese: ecco un’altra dimostrazione della grande capacità di scouting dei club di Jupiler League, il Genk infatti ha scovato Berge nel Valerenga e poi l’ha acquistato per due milioni di euro. È lo stesso percorso fatto da Wilfred Ndidi, 22enne centrocampista nigeriano del Leicester: il Genk l’ha portato in Belgio nel gennaio 2015 direttamente dalla sua squadra in patria, i Nath Boys, per 180mila euro. Due anni dopo ha ceduto il suo cartellino alle Foxes per 17 milioni di euro. Oggi Ndidi è titolare inamovibile nella squadra di Rodgers che ha già ipotecato la qualificazione alla prossima Champions League, ma soprattutto è diventato uno dei mediani più completi della Premier, al punto che il suo valore di mercato tocca quota 45 milioni di euro. I dati e l’analisi dei flussi di mercato suggeriscono che il suo percorso non è proprio un caso, piuttosto lo rende il massimo esponente di una tendenza chiara, e che permette di fare tanti buoni affari.