Tre temi sulla 24esima giornata di Serie A

Lazio-Inter è una sfida manifesto, le occasioni della Juve e dell'Atalanta.

Lazio-Inter è la partita manifesto della Serie A contemporanea

Il fatto che Lazio e Inter si sfidino adesso, quando entrambe sono a un passo dalla Juventus, è molto significativo. Non è esagerato pensare e scrivere che le squadre di Conte e Simone Inzaghi, in questo momento, rappresentino il meglio che la Serie A può offrire come compiutezza tattica e psicologica – insieme all’Atalanta di Gasperini, che non a caso è quarta, proprio dietro Inter e Lazio. In attesa che la Juventus migliori la propria espressione di gioco, o meglio diventi una squadra più aderente alle idee ambiziose del suo allenatore, Inter e Lazio sembrano aver già completato il percorso segnato dai loro tecnici. I nerazzurri, anche nella partita persa contro il Napoli, hanno dimostrato di avere le idee chiare su cosa fare in campo, su come mettere in difficoltà gli avversari, non a caso la squadra di Gattuso è riuscita a vincere a San Siro solo passando per una strategia molto attendista, per non dire speculativa. Gli uomini di Conte sono diventati subito una realtà importante, estremamente competitiva, non a caso solo Barcellona (due volte) e Juventus, oltre al Napoli, sono riuscite a portare a casa la vittoria contro i nerazzurri in questa stagione. È un segnale importante, è evidente come il progetto del tecnico salentino sia perfettamente funzionale, rinnova la tradizione tattica italiana ma esplora anche nuovi mondi, esattamente come sta facendo la Lazio negli ultimi anni. C’è una certa differenza tra i due club per quanto riguarda le risorse economiche e quindi la possibilità di cambiare i programmi in corsa, ci sta che i biancocelesti siano dovuti passare da step più dilatati nel tempo per poter raggiungere l’eccellenza. Però è successo, sta avvenendo davanti ai nostri occhi: la Lazio di oggi è una squadra completa, sa attaccare e sa difendersi, e ha anche imparato a portare a casa anche le partite in cui non riesce a esprimere il meglio delle proprie qualità individuali e collettive. Questa sfida che vale il primato è un premio intermedio al lavoro di due società e di due allenatori che hanno saputo costruire qualcosa di importante, che hanno meritato proprie chance ad alto livello e ora vogliono giocarsele, senza paura, anzi con la certezza di aver intrapreso la strada giusta, al netto di come finirà il confronto diretto all’Olimpico.

L’Atalanta vuole aumentare il distacco su una Roma appiattita

Gennaio è stato un mese scomodo per l’Atalanta e (soprattutto) per la Roma. Nel 2020 i giallorossi hanno vinto una sola partita (il 19 gennaio) e collezionato addirittura quattro sconfitte, mentre l’Atalanta ha registrato due pareggi e una partita persa in Serie A. Nella settimana precedente alla ripresa delle coppe europee, la sfida a Bergamo presenta due formazioni con prospettive diverse: da un lato la Roma, che potrebbe ricevere l’ennesima mazzata e non riuscire a evadere dal fango in cui si trova, e dall’altra i nerazzurri di Gasperini, che vincendo potrebbero aumentare il solco proprio a scapito dei giallorossi. Il problema fondamentale per Fonseca sono soprattutto gli infortuni, un cruccio con cui il portoghese sta convivendo da inizio stagione, che è esploso nell’ultimo mese e che ha conseguentemente appiattito le prestazioni della squadra – la Roma, nel 2020, ha incassato ben 13 gol solo in Serie A. L’Atalanta, quindi, ha una grande occasione: la Roma ha perso tanto terreno ma non è ancora esclusa dalla corsa Champions, anche grazie ad alcuni stop dei bergamaschi – come quelli inattesi con la Spal o il Genoa, proprio allo stadio di Bergamo. Per ritmo di gioco, gli uomini di Gasperini potrebbero approfittare della crisi morale e (in parte) tattica della squadra di Fonseca, le armi del pressing e delle marcature uno contro uno potrebbero risultare micidiali contro un avversario priva di molti titolari, quindi di molte certezze costruite nella prima parte di stagione.

Già nel match d’andata, l’Atalanta seppe imporsi su una Roma ancora in costruzione

La Juventus ha una grande occasione

Mentre Lazio e Inter si affrontano all’Olimpico, la Juventus ospita il Brescia. È il miglior incastro che poteva e che potrebbe capitare alla squadra di Sarri, soprattutto in un momento così contraddittorio. Il pareggio in Coppa Italia contro il Milan non ha dissolto i dubbi sulla condizione attuale dei bianconeri, anzi se possibile ha alimentato la sensazione per cui la Juventus stia ancora costruendo la sua identità, nel bel mezzo di una transizione difficoltosa tra due filosofie calcistiche molto diverse. Proprio per questo, la possibilità di affrontare una squadra in difficoltà come il Brescia, per giunta in casa, e di guadagnare punti su Lazio e/o Inter, rappresenta una grande occasione. Per due motivi: all’orizzonte ci sono la prima sfida di Champions contro il Lione e lo scontro diretto con l’Inter in campionato, e allora un’iniezione di autostima potrebbe essere importante. E poi c’è il discorso sulla qualità del gioco: la Juventus di Sarri è stata raramente brillante, ma è vero anche che gli stop stagionali non sono stati molti, e sono arrivati contro squadre molto forti (Lazio e Napoli) oppure con un sistema estremamente aggressivo (il Verona nell’ultimo turno). La sfida contro il Brescia potrebbe dare una spinta al processo avviato da Sarri e con Sarri, poi ci sarà anche un’altra partita contro un avversario di qualità inferiore (la Spal), prima della Champions, cioè della fase più calda della stagione. Arrivare a fine febbraio con due vittorie e con maggiori certezze a livello tattico potrebbe essere molto significativo per la Juve, soprattutto per compattare definitivamente l’ambiente bianconero attorno a un’idea di gioco ambiziosa, perciò difficile da metabolizzare in poco tempo.

Un girone fa, l’uomo decisivo fu Miralem Pjanic