Alexander-Arnold ha già eguagliato il suo record di assist per un terzino in Premier League

Siamo a febbraio e ne ha serviti dodici, come in tutta la scorsa stagione.

Quella giocata ad Anfield, contro il West Ham, non è stata una partita tranquillissima per il Liverpool. Il vantaggio immediato di Wijnaldum è stato ribaltato dalla squadra di Moyes, grazie alle reti di Diop e Pablo Fornals. Poi è arrivato un clamoroso errore di Fabianski, che ha praticamente regalato il gol a Salah. Alla fine, ci ha pensato Mané a rimettere le cose a posto per i Reds, che così hanno colto la loro 26esima vittoria su 27 turni di Premier League, 18esima consecutiva in questa edizione del campionato.

Come al solito, anche in una serata così complicata, uno dei protagonisti principali della squadra di Klopp è stato Trent Alexander-Arnold. Il terzino destro del Liverpool ha servito due assist decisivi, a Wijnaldum e Mané. Grazie a questi due passaggi, Alexander-Arnold ha già eguagliato il record stabilito (da lui stesso) nello scorso anno, toccando quota dodici assist decisivi.

Il primato stabilito nello scorso anno riguarda i giocatori considerati difensori (quindi terzini e centrali). Il punto è che oggi siamo a fine febbraio, mentre la cifra della scorsa stagione fa riferimento a un campionato intero. Come dire: un dato già eccezionale è destinato a essere superato da qui a maggio, nelle undici partite che mancano perché finisca la Premier League. Alexander-Arnold ha servito assist decisivi nelle partite contro Norwich, Arsenal, Aston Villa, Brighton (due), Everton, Leicester City (due), Manchester United e Wolverhampton, oltre quella con il West Ham. Allargando il campo anche alle altre competizioni, troviamo altri due passaggi finali contro Salisburgo (in Champions League) e Monterrey (Mondiale per club).

Il cross di prima che ha portato al gol di Wijnaldum

Se aggiungiamo i due gol segnati contro Chelsea e Leicester, arriviamo a un totale di sedici marcature propiziate direttamente in 3065′ di gioco in tutte le competizioni. In pratica, Alexander-Arnold segna e/o rifinisce un gol ogni due partite (191 minuti). Non una media da attaccante di razza, ma di certo siamo vicini – se non oltre – l’incidenza di un trequartista. In realtà, Alexander-Arnold ha un ruolo ancora più decisivo nel sistema di Klopp, che ha praticamente costruito la sua squadra intorno alla qualità dei suoi laterali bassi (anche Robertson ha delle ottime statistiche, ha servito sette assist e segnato due gol in tutte le competizioni), alla loro capacità di trovare gli attaccanti con servizi tesi e precisi, ma anche di costruire il gioco come dei veri e propri registri. Non è esagerato pensare e scrivere che il Liverpool imposti l’azione partendo dalle fasce, evitando quasi completamente che il pallone passi per i centrocampisti – almeno per quanto riguarda la fase creativa. Numeri alla mano, e parliamo di quelli individuali e di squadra, la scelta è stata quella giusta.