I live di Karim Benzema sono una delle cose più belle di Instagram

L'attaccante del Real Madrid sembra essere pronto per una carriera da intrattenitore televisivo.

Karim Benzema ha sempre dato l’impressione di essere meno irraggiungibile di altri, se paragonato ad altri calciatori, della stessa grandezza e della stessa epoca. Più umano: nel suo modo di porsi, di raccontarsi, anche di sbagliare. Per esempio: è senza dubbio il miglior centravanti francese dell’ultimo decennio, per qualità tecniche e trofei conquistati, eppure non gioca in Nazionale dall’ottobre 2015, quando è stato escluso a seguito dello scandalo sextape in cui era stato coinvolto con Mathieu Valbuena. Anche al di là di questo caso decisamente controverso, Benzema ci è sempre stato presentato e raccontato come una persona dal carattere difficile, e lui stesso non ha fatto niente perché cambiassimo questa opinione. Ma proprio questa sua complessità ha fatto in modo che noi lo vedessimo più vicino a noi, e alla nostra autorappresentazione: tutti ci sentiamo complicati, sappiamo di esserlo, e, guarda, anche Benzema fa le stesse cose che faresti tu, per esempio risponde direttamente ad Aurelio De Laurentiis che ha detto che è vecchio, cioè avrà anche fatto delle cazzate ma poi sa essere un fenomeno in campo, nel suo campo.

Questa sensazione che Karim Benzema sia vicino al resto degli esseri umani, di certo più vicino rispetto a tanti colleghi, è cresciuta negli ultimi giorni grazie alla sua presenza su Instagram attraverso le dirette. In realtà il suo profilo è sempre stato gestito e riempito in modo abbastanza originale, diciamo pure che è fuori dagli schemi, ci sono classici post stilosi e autocelebrativi, ma c’è anche spazio per un fotomontaggio che lo immortala al posto di Will Smith nel poster di Io sono leggenda – e lo stesso Karim scrive #jesuislegende –, oppure per un frame tratto dall’anime Dragon Ball – delle cose che non troveresti mai nel profilo di Cristiano Ronaldo o di Zlatan Ibrahimovic, ma neanche di Agüero o Lukaku, per dire.

Le dirette, si diceva: in questa sua particolare veste pubblica, Benzema conferma di essere una persona originale, sembra non aver preparato niente, si presenta sui social senza filtri e quasi senza limiti. Non rinuncia a questa sua normalità, Karim, eppure rivela doti non proprio comuni di intrattenitore. Nei live, infatti, riesce in una cosa che non è da tutti: mette insieme temi calcistici, artistici, musicali e anche sociali in lunghi video che non dovrebbero avere una scaletta e in effetti non ce l’hanno, che sono condotti in prima persona da un calciatore – pure abbastanza famoso – eppure sono diventati un format televisivo moderno, un aggregatore di contenuti e cultura pop, una fonte primaria per dichiarazioni spiazzanti che finiscono sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo, di momenti divertenti, anche di polemiche.

Sembra un live come tanti altri, ma non lo è

In questi giorni di quarantena, molte celebrità e tanti calciatori sono attivissimi su Instagram. È inevitabile, le dirette le stanno facendo praticamente tutti, addirittura la Roc Nation, l’agenzia di comunicazione di Jay Z che cura l’immagine di Lukaku, De Bruyne e Witsel, ne ha organizzata e promossa una come se fosse una trasmissione da prime time, in cui i calciatori chiacchierano tra loro, e chiacchierando hanno raccontato come stanno affrontando la quarantena, la loro routine di allenamento in casa, cosa faranno dopo – proprio De Bruyne ha annunciato in diretta sui social che questo stop per il Coronavirus lo ha convinto ad allungare la carriera di due anni.

Le dirette di Benzema, invece, sono più improvvise e improvvisate, ma non in senso negativo, cioè si percepisce un senso di familiarità: nulla è davvero organizzato, come una diretta Instagram di un tuo amico annoiato. Anche dal punto di vista del setting, non c’è niente di costruito: Karim utilizza il suo telefono, è sempre vestito in abiti sportivi e ha una barba lunga e non curata, che massaggia spesso con le mani. È evidente che non sia seduto a una postazione predisposta per questi momenti, piuttosto è spaparanzato sul divano, comodo, rilassato, come se fosse una videochiamata tra amici – e forse per lui è proprio così. Lo spazio è sempre occupato da lui, dalle sue parole, si rivolge a molti commentatori, interagisce ma non mostra niente di casa sua, questo è l’unico limite che pone tra sé e i suoi follower, forse è geloso dei suoi spazi ma non dei suoi pensieri, chi lo sa.

Le dirette di Benzema non sono istituzionali, è questo il punto. Si inquadra sempre dal basso, è uno di noi in questi giorni pieni di FaceTime o di gruppi su WhatsApp, pieni di volti pixellati e che si muovono un po’ a scatti, di saluti con le mani inevitabilmente goffi, a volte forzati, a volte emozionati. Anche Karim cambia spesso la mano con cui regge lo smartphone, lo fa proprio perché vuole salutare i suoi follower che lo salutano, per salutare i suoi ospiti, e per esprimere anche con i gesti i suoi concetti. Benzema sembra davvero parlare di tutto, in libertà, ed è questo che rende i suoi live diversi da quelli degli altri, più belli, più speciali.

Il caso Giroud

Un esempio di parole in libertà è arrivato quando Benzema ha parlato di Olivier Giroud, che di fatto gioca al posto suo nella Nazionale francese fin da quando è stato escluso. Karim ha detto che «non possiamo confondere una vettura di Formula Uno con un kart. E io sono la Formula Uno». Giroud gli ha risposto con parole altrettanto appuntite: «Io però sono un kart campione del mondo».

Al di là di tutto, la verità è che Benzema non ama il modo di giocare di Giroud. In effetti parliamo di attaccanti molto diversi, l’ha chiarito lui stesso, spiegando quello che voleva dire con quel paragone azzardato «Ho solo detto la verità, e la verità bisogna saperla accettare. Se faccio il paragone tra me e Ronaldo Luiz Nazário da Lima, io sono il kart e lui è la macchina da Formula Uno». Quando è tornato sull’argomento, però, il centravanti del Madrid ha anche spiegato che il lavoro che fa Giroud quando gioca con la Nazionale è fondamentale per i suoi compagni di reparto: «Il gioco di Olivier permette a Mbappé e Griezmann di muoversi molto. La Francia gioca con il 4-4-2 o il 4-3-3, e funziona anche grazie a Giroud. Non sarà spettacolare, non dirai che è una follia, ma funziona. Puoi chiederti se a tutti piace un calcio del genere? Non so rispondere a questa domanda».

Questo è uno dei casi in cui Karim muove le mani per spiegare i suoi concetti, le fa ondeggiare per riprodurre i movimenti di corsa di Kylian – sì, Mbappé lo chiama per nome – e Griezmann. Sembra una coreografia e invece è un modo per spiegare il calcio. Non è elegantissimo, ma è efficace e anche divertente per chi lo guarda. Anche perché Benzema resta sempre steso o seduto, non vuole fare fatica, diventa più serio ma non altera neanche il tono di voce, ha una sua verità e non pensa di dover cambiare idea o modo di fare – a volte dà questa impressione pure in campo, poi magari pochi secondi dopo segna uno splendido gol, e allora ha ragione lui.

Ronaldo

Ronaldo è una figura molto presente nella mente di Benzema e nei suoi live Instagram, non solo indirettamente, come idolo d’infanzia di Karim o come termine di paragone. L’ex attaccante di Inter e Real Madrid, attualmente presidente del Valladolid, è stato ospite di una diretta. È qui che Benzema mostra il meglio delle sue doti da intrattenitore, coinvolgendo Ronaldo in una lezione di lingua francese; poi si fa chiamare «hermano», ovvero “fratello” in lingua spagnola, fa in modo che il Fenomeno dica «Hala Madrid», e che saluti 33 milioni di persone, i suoi follower, in pratica la popolazione del Perù. Non erano tutti collegati in quel momento, ovviamente, ma ci siamo capiti.

Come insegnante di lingua, Benzema cambia atteggiamento: è severo e attento alla pronuncia, costringe Ronaldo a ripetere più volte la stessa espressione fin quando non è perfetta, più o meno. Poi però torna in sé, ride e ringrazia il suo «hermano», un po’ come quel professore di inglese al liceo che alla fine dell’anno si rivela benevolo e ti alza pure il voto perché gli stai simpatico, anche se la tua grammatica non è perfetta e il tuo accento non è proprio british. Mentre saluta Ronaldo, Benzema è davvero emozionato, gli dice che per lui è il migliore di tutti i tempi. Si vede che questa parte dello show non è pensata o preparata e lui l’ha retta benissimo, esattamente come avviene per i migliori presentatori tv – un ruolo al quale Karim può aspirare, ormai è evidente.

La musica e altre cose interessanti

Gli ospiti di Benzema non sono solo grandi calciatori del passato, ma anche artisti meno conosciuti al grande pubblico internazionale. Per esempio, il rapper franco-algerino – proprio come Benzema – Lacrim, che in Italia è conosciuto per un featuring con Ghali e ha partecipato a un live Instagram da 130mila follower collegati. Benzema non ha grandi doti musicali, non canta perché sa di non essere capace, non fa altro che muovere la testa a tempo; o meglio, ci prova ma non riesce a tenere bene il ritmo, non sembra neanche piacergli troppo la musica che sta sentendo, l’espressione non è di puro godimento, come per un amante del rock anni Settanta che ascolta Stairway to Heaven, per capirci. Karim non sembra del tutto a suo agio in questo intermezzo musicale, ma i tempi di gestione della trasmissione sono perfetti, così come le sue facce un po’ turbate. Nulla da dire, anche stavolta, su Benzema-showman.

Le dirette di Benzema sono una vetrina enorme, ma ormai sono anche una trasmissione di servizio: tanti personaggi dello spettacolo, soprattutto francesi con origini magrebine come l’attaccante del Real Madrid, sono intervenuti per essere supportati dall’attaccante del Real Madrid, e per raccontare in modo leggero la loro storia. Tra questi, anche gli attori e umoristi Jhon Rachid e Malik Bentalha. Lo stesso Benzema, poi, si è espresso a favore di Bassem Braïki, cantante e blogger franco-tunisino cresciuto a Vénissieux, un distretto alla periferia di Lione dove nel 1983 si è tenuta la prima Marcia per l’uguaglianza e contro il razzismo nella storia della Francia. Braïki è stato vittima di un’aggressione a febbraio scorso, e molti suoi detrattori hanno criticato Benzema per essersi esposto pubblicamente in suo favore.

Sempre in diretta Instagram, Benzema ha spiegato questa sua posizione, e anche da questo si capisce come ormai i suoi live siano un appuntamento atteso, non solo perché è possibile vedere cosa fa Benzema mentre sta a casa, ma perché vanno oltre l’idea del calciatore che decide di utilizzare i social per passare qualche minuto della quarantena insieme ai suoi fan. Dalla noia di Benzema è venuto fuori un vero format di intrattenimento, che non sarà proprio divulgazione scientifica ma è un modo interessante per capire Benzema e per passare il tempo. Il tempo di Benzema, ma anche il nostro.