Il calciomercato estivo non esisterà, secondo il ceo della Bundesliga

Le perdite economiche costringeranno i club a ripensare i loro investimenti.

In tutta Europa, i campionati fermi stanno costringendo i club, a qualsiasi livello, a fare i conti con i mancati introiti. Per questo, la maggior parte delle società ha sospeso o ridotto i pagamenti per i propri tesserati, che si trattasse di calciatori oppure dello staff. Con l’intero movimento in perdita, sarà difficile vedere, come successo nelle passate sessioni di mercato, colpi milionari: è questo lo scenario prospettato da Christian Seifert, ceo della Bundesliga. «Nel breve termine, direi che il calciomercato questa estate non esisterà. I procuratori capiranno subito che ci sarà da lavorare duramente, se riusciranno a lavorare. E le leghe si accorgeranno che i soldi non sono qualcosa che piove automaticamente ogni mese dal cielo».

Come tutti gli altri campionati europei, la Bundesliga è ferma da marzo, anche se sul tavolo della lega tedesca c’è già un piano per tornare in campo a inizio maggio – considerata una “reazione” migliore della Germania alla propagazione del virus. Già questa settimana, i club di Bundesliga e della seconda serie sono tornati ad allenarsi, pur nel rispetto delle regole di social distancing da seguire in questo periodo. L’idea, come ha spiegato lo stesso Seifert al New York Times, è quella di ripartire senza pubblico sugli spalti e concludere il campionato entro fine giugno: «Siamo parte della cultura del Paese, la gente desidera tornare anche in piccola parte alla normalità, e il ritorno della Bundesliga potrebbe avere un grosso significato. Questo è il nostro ruolo, e comprende anche supportare il governo e discutere con loro il momento in cui si possa tornare finalmente a giocare». Seifert ha aggiunto che la mancata conclusione del campionato costerebbe al sistema circa 750 milioni di euro, e con una ripresa del campionato senza pubblico i club dovranno fare i conti con una perdita complessiva di circa 100 milioni di euro.