Lo Schalke 04 potrebbe fallire a causa della crisi Coronavirus

I mancati introiti televisivi hanno messo in crisi le finanze del club tedesco.

Il titolo utilizzato dal giornale tedesco Kicker non lascia spazio all’immaginazione: «Il 2 maggio sarà una giornata cruciale per l’esistenza dello Schalke 04». Nel testo, il futuro del club di Gelsenkirchen, fondato nel 1904, viene raccontato con toni allarmistici: tra poco più di due settimane, infatti, i broadcaster che hanno acquistato i diritti di trasmissione per le partite della Bundesliga – Sky, DAZN e ARD – dovrebbero saldare l’ultima rata delle quattro concordate a inizio stagione. In origine, il versamento era in programma per il 10 aprile, ma non è stato finalizzato. Lo Schalke avrebbe dovuto incassare una cifra di poco inferiore a 16 milioni di euro, ma questi soldi non sono arrivati.

Dopo questo mancato pagamento, l’amministratore delegato dello Schalke Peter Peters ha spiegato che la situazione finanziaria del suo club risulta essere compromessa, nonostante i provvedimenti presi per cercare di contenere la crisi: «Abbiamo cercato di ridurre le spese, tagliando gli stipendi ai giocatori e anche al nostro staff. Dovremmo ricominciare a giocare presto a calcio, almeno questa è la speranza. Più tempo passa, più drastiche saranno le misure che andranno prese per il bene dello Schalke». Il punto è che potrebbe non bastare: venerdì 8 aprile, il club di Gelsenkirchen ha pubblicato un comunicato ufficiale in cui ha invitato i propri tifosi a non richiedere il rimborso dell’abbonamento sottoscritto a inizio stagione, nonostante la Veltins-Arena sia chiusa ormai dal 7 marzo – nell’ultima partita giocata nello stadio di casa, lo Schalke ha pareggiato 1-1 con l’Hoffenheim. «Ogni singola rinuncia al rimborso», si legge nella nota, «è un immenso contributo per stabilizzare la liquidità e garantire la sopravvivenza dell’associazione».

È evidente come lo Schalke stia vivendo un momento di scarsa liquidità, del resto non ci sono incassi da più di un mese, e le possibilità di aumentare gli introiti a medio-lungo termine, soprattutto sfruttando il calciomercato, sono davvero poche. Secondo Kicker, questa crisi così profonda potrebbe essere tamponata con un altro investimento della proprietà, avallato dal capo del consiglio di vigilanza, Clemens Tönnies. Ma attuare un’altra strategia potrebbe essere una scelta necessaria, per quanto drastica: lo Schalke potrebbe scongiurare il fallimento aprendosi a investitori esterni alla società. Si tratterebbe di una rivoluzione, fino a oggi le quote del club sono sempre state gestite dal comitato interno, espressione della comunità di Gelsenkirchen. Anche questa possibilità dovrà essere discussa nelle prossime settimane, per la precisione in una riunione programmata per giugno, che però potrebbe essere rimandata a causa del protrarsi della pandemia.