C’è una classifica dei giocatori più sopravvalutati di sempre che farà discutere

Tra di loro, anche qualche nome clamoroso, come Pelé e Roberto Carlos.

Il calcio, come del resto tutti gli sport, si presta a classifiche di vario tipo: vittorie e sconfitte, in fondo, sono l’essenza del gioco. Ma anche in uno sport di squadra abbondano le classifiche per stabilire le migliori individualità che si sono mai viste, e generalmente i nomi che circolano sono sempre gli stessi. Se invece parliamo di calciatori sopravvalutati, il quadro cambia rapidamente: è un criterio più malleabile, e i giocatori individuati spesso non mettono d’accordo tutti.

Ad alimentare il dibattito, una classifica stilata da Football365 sui dieci giocatori più sopravvalutati di sempre – forti, certo, ma “apprezzati” oltre il dovuto. Una graduatoria che fa molto discutere, a partire dal primo nome: quello di Pelé. «Non fu il miglior giocatore del Brasile nei Mondiali del 1958 e nel 1970», si legge, «e riempì le sue statistiche con amichevoli non ufficiali e cose simili. Heleno de Freitas e Garrincha erano altrettanto bravi, ma Pelé beneficiò delle circostanze». Al secondo posto c’è David Ginola, con un passato tra Psg, Newcastle e Tottenham: «Per un attaccante, ha dei numeri che invitano a una lettura più dura». Sul gradino più basso del podio ecco Roberto Carlos, “bocciato” soprattutto per la sua scarsa attitudine difensiva.

La classifica prosegue con Makélélé («Ci sono stati centrocampisti difensivi migliori di lui»), Georgi Kinkladze, ancora oggi tra gli idoli dei tifosi del Manchester City, Coutinho («Estremamente accattivante, ma mai stato il miglior giocatore del Liverpool»), Neymar, che paga la scelta di trasferirsi in Francia senza che sia seguita un’affermazione personale, Paul Scholes («Fenomenale, ma non sarebbe stato così apprezzato al di fuori di quel Manchester United»), Hidetoshi Nakata («Il giocatore giusto al momento giusto per attrarre il mercato asiatico fin lì non adeguatamente sfruttato») e Hulk.