Il Salisburgo ha scelto Patson Daka come erede di Haaland, e lui non lo sta facendo rimpiangere

Ha segnato 21 gol stagionali e ha un grande talento, ma è ancora tutto da sgrezzare.

La forza delle squadre che praticano il player trading in maniera intensiva si rivela quando una cessione diventa un’occasione di crescita per un nuovo talento. È quanto sta avvenendo al Salisburgo, che pochi mesi dopo aver venduto uno degli attaccanti più forti e promettenti del calcio europeo, parliamo ovviamente di Erling Haaland, ha già trovato il suo erede. Solo che nel club di proprietà della Red Bull riescono ad andare ancora più veloci: Patson Daka era già in rosa quando Haaland è esploso, però ora sta avendo molto più spazio e sta mettendo insieme i numeri necessari per non far rimpiangere il centravanti norvegese. Grazie alla tripletta siglata contro l’Hartberg nell’ultimo turno della Bundesliga austriaca – il secondo dopo la ripartenza post-pandemia – Daka ha raggiunto quota 21 gol stagionali. Di questi, sette sono arrivati nelle undici partite giocate da lui e dal Salisburgo dopo il trasferimento di Haaland al Borussia Dortmund.

La storia di Daka è simile a quella di tanti altri giocatori scoperti e lanciati dal Salisburgo, o dagli altri club dell’universo Red Bull: ha 21 anni, è cresciuto nello Zambia e poi è stato acquistato dal Liefering – club satellite del Salisburgo che giocava e gioca nella seconda divisione austriaca – dopo essersi messo in mostra con la maglia della Nazionale Under 17 del suo Paese. Nel 2018, a vent’anni, è stato aggregato alla prima squadra del Salisburgo, e da allora ha messo insieme 31 gol (più 11 assist) in 75 partite di tutte le competizioni. La sua media realizzativa tenuta in questa stagione è impressionante: considerando tutte le competizioni, ha segnato 24 gol in 2111′ di gioco, praticamente una rete ogni 88 minuti; se invece teniamo conto del solo campionato austriaco, il rapporto è di 21 reti realizzate in 1291 minuti giocati, una ogni 61 minuti.

Ovviamente queste cifre vanno lette e interpretate in base al contesto, parliamo comunque di un campionato di secondo (se non terzo) livello europeo come la Bundesliga austriaca, e di una squadra, il Salisburgo, capace di segnare 82 reti in 24 partite tra regular season e poule scudetto. Allo stesso tempo, però, le qualità di Daka sono palesi, non possono essere ignorate: l’attaccante zambiano è eccezionale nella progressione palla al piede, grazie a un fisico forte ma non imponente (è alto 1,84 metri), al quale abbina una buona tecnica di base e un ottimo controllo del pallone negli spazi stretti. Negli highlights della partita contro l’Hartberg, i suoi tre gol – le prime azioni che si vedono nel montaggio – evidenziano proprio queste sue caratteristiche, soprattutto nel confronto (piuttosto impari e impietoso, va detto) con difensori avversari che vengono superati o anticipati con irrisoria facilità.

Sembra un giocatore buggato di Fifa

Forse non è proprio un caso che Daka, soprattutto rispetto a Haaland, abbia avuto un impatto meno deflagrante nelle competizioni internazionali: lo zambiano ha segnato un solo gol nelle otto presenze accumulate in questa stagione tra Champions ed Europa League, tra l’altro contro il Genk, l’avversario meno forte tra quelli incontrati dal Salisburgo. Come dire: se il norvegese sembrava ed è risultato già pronto per accedere al livello successivo, Daka deve ancora migliorare molto, soprattutto deve riuscire a razionalizzare e disciplinare la sua istintività e la sua esplosività, ragionando di più in termini di squadra, piuttosto che interpretando il calcio come un gioco di pura supremazia individuale sull’avversario: nei suoi video skill sono frequenti i duelli uno contro uno in isolamento sulle fasce, le giocate rischiose per superare il pressing avversario, i movimenti sulla linea del fuorigioco, tutte cose che sono fatalmente più efficaci contro squadre con scarsa qualità, e/o scarsamente organizzate nella tattica difensiva.

Considerando l’età e il contesto in cui vive e gioca, Daka ha tutto il tempo per migliorare, per crescere. Inoltre ora potrebbe manifestarsi una grande occasione: dopo il Salisburgo, anche il Lipsia ha perso il suo attaccante di riferimento, Werner è destinato al Chelsea e allora potrebbe aprirsi uno spazio interessante per lo zambiano, che in una squadra di Bundesliga potrebbe compiere il passo decisivo per completarsi come giocatore, per capire come sfruttare al meglio delle qualità evidenti, che però vanno gestite, indirizzate, viene quasi da dire che un talento del genere va contenuto e guidato, dal punto di vista tattico ed emotivo, perché possa esplodere anche al livello più alto. È il senso del modello di business del Salisburgo – e della Red Bull in generale – che si rinnova, e che ora ha un nuovo prodotto da sgrezzare, così da capire fin dove potrà arrivare.