Focus — Trent Alexander-Arnold

Un giocatore talentuoso e rivoluzionario, ma anche un uomo simbolo della squadra che ha segnato il calcio degli ultimi anni.

Poche ore fa il Liverpool ha festeggiato il primo titolo nazionale dal 1990. Uno degli uomini simbolo di questa squadra, di questo progetto, è il terzino destro: Trent Alexander-Arnols. Perché è nato e cresciuto nella città della Merseyside, perché ha compiuto il suo intero percorso di formazione nell’Academy dei Reds, perché si è sempre professato tifoso del Liverpool. E poi, ma non in ultimo, perché è un giocatore ancora giovanissimo (compirà 22 anni a ottobre) ma è già uno dei migliori al mondo nel suo ruolo. Forse il migliore. Ciò che è certo è che ha già cambiato – per sempre, e in maniera netta – l’idea stessa del terzino destro.

Nella rassegna di articoli che abbiamo composto per raccontare TA-A, c’è tutto questo e c’è anche molto altro. Quello che serve per raccontare un talento straordinario, intercettato e compreso e valorizzato in maniera perfetta da Klopp, messo nelle condizioni per essere devastante: dal suo esordio in prima squadra, nella stagione 2016/17, ha servito 37 assist decisivi; dodici sono arrivati nella Premier League 2018/19, e sembrava una quota incredibile, nel senso di inarrivabile, e invece Alexander-Arnold l’ha ripetuta quest’anno. Ma i cross a tagliare le difese avversarie, i lanci millimetrici per gli attaccanti, sono solo una parte del repertorio del laterale del Liverpool: c’è tantissimo altro, dal punto di vista calcistico ma anche umano.

Unassuming icon Trent Alexander-Arnold leads Liverpool’s league questThe Guardian
Eniola Aluko traccia un ritratto tecnico-tattico ed emotivo, del terzino destro del Liverpool: «È già il migliore al mondo nel suo ruolo, per me solo un altro laterale difensivo nella storia ha avuto un impatto così travolgente sulla sua squadra, in fase offensiva: Marcelo al Real Madrid. Ma soprattutto, TA-A è un ragazzo di Liverpool abbastanza modesto, piuttosto timido, dice tutte le cose giuste al momento giusto, è un’icona senza pretese di una delle squadre più forti della storia».

The CreatorThe Squall
Un titolo essenziale ma perfetto per un articolo che spiega una parte della rivoluzione portata da Alexander-Arnold per il concetto stesso di terzino destro: «Ha una qualità incredibile nel suo piede destro, nel gioco del Liverpool è una delle armi offensive principali, se non addirittura la più pericolosa in assoluto: ogni volta che può mettere la palla dentro, si può star certi che i Reds costruiranno un’occasione da gol».

Liverpool, Liverpool, LiverpoolThe Players’ Tribune
Una lunga lettera in cui Alexander-Arnold racconta chi è, la sua storia come tifoso del Liverpool e poi come calciatore dei Reds, in quest’ordine, anche di importanza: «Quando ho visto per la prima volta un bambino che indossava la mia maglia, quella del Liverpool numero 66 con la scritta Alexander-Arnold, non ho potuto fare a meno di pensare che io ero quel bambino. Sono quel bambino. Io sono uno di loro. A Liverpool, siamo una famiglia».

Trent Alexander-Arnold è un giocatore innovativo, l’abbiamo detto e letto più volte, lo leggeremo ancora in questo articolo. Ma è anche, se non soprattutto, un eccezionale terzino offensivo, eccezionale nel trovare gli attaccanti a centro area. Come in occasione di questo meraviglioso assist a Origi, servito dalla trequarti, con i giri contati, servito con l’esterno destro, a premiare un movimento in mezzo ai due centrali avversari.

How Trent Alexander-Arnold is reinventing the full-backFourFourTwo
Questo lungo articolo completa la spiegazione sulla modernità assoluta del gioco di Alexander-Arnold, sul fatto che abbia cambiato per sempre il modo di pensare, interpretare e valutare il ruolo di terzino destro: «Il Liverpool gioca costantemente in attacco, allora sembra che  anche Alexander-Arnold sia sempre in avanti. Ma in realtà il suo gioco è molto più intelligente, molto più complesso. E rischioso, anche: azioni personali, aperture laterali, cross al centro, tutte giocate complicate. Ma non importa, perché la disorganizzazione che crea provoca il caos negli avversari».

‘Enough is enough’: Trent Alexander-Arnold joins calls for action on racismThe Guardian
Nelle ultime settimane, TA-A si è espresso anche a favore del movimento Black Lives Matter. Il Guardian ha ripreso le sue dichiarazioni in merito alle proteste sorte in America dopo l’omicidio di George Floyd, e che poi si sono estese in tutto il mondo: «Noi neri siamo visti in modo diverso. Affrontiamo la discriminazione nelle azioni altrui, ma anche nel loro pensiero. È molto più grave della violenza e degli abusi. Com’è possibile che nel 2020 sia ancora così?».

Il concetto di regia laterale

Per assecondare le doti dei migliori giocatori della rosa, tra cui lo stesso Alexander-Arnold, Klopp ha creato un sistema di gioco molto particolare, in cui la regia, inteso come compito di far progredire l’azione attraverso meccanismi mandati a memoria, ma anche idee e intuizioni, è affidato soprattutto agli esterni bassi. In questo breve video, vediamo in cosa si esprime questa funzione tattica: Alexander-Arnold muove il pallone in maniera perfetta nello stretto, sul breve e sul lungo, con progressioni personali e aperture panoramiche. In pratica, crea e costruisce gioco pur agendo da terzino destro, o comunque da uomo di fascia.

Anche i calci da fermo, anche verso la porta

L’enorme qualità tecnica di TA-A, insieme all’inevitabile lavoro in allenamento, l’ha reso letale anche sui palloni da fermo. Non solo quelli con cui arma gli attaccanti in area di rigore, ma anche quelli verso la porta avversaria. Con il Liverpool, ha già segnato quattro volte su punizione diretta, e tra queste marcature c’è quella che ha inaugurato il 4-0 contro il Crystal Pala, l’ultima partita della squadra di Klopp prima di vincere matematicamente il titolo della Premier League. Una firma d’autore, per una rete splendida e storica.