Il calcio, come tutte le forme di spettacolo e intrattenimento, è in costante evoluzione. Oggi ci sono giocatori più veloci, più intelligenti, più duttili rispetto a venti, trent’anni fa; ci sono allenatori con migliori conoscenze e competenze; preparazioni fisiche più scientifiche, mirate, personalizzate; tattiche di gioco più evolute. Il calcio cambia e progredisce anche quando non ce ne rendiamo conto, anche quando ci appare lo stesso di sempre. In realtà, a determinare la trasformazione del gioco sono soprattutto le cose che non sono sotto i nostri occhi, quelle che, magari, ai più sembrano marginali.
Dai tessuti delle maglie realizzati per per le migliori prestazioni alle componenti più innovative per gli scarpini, il contributo di Nike al calcio in questi anni è stato più volte determinante. Adesso, il brand di Beaverton sposta ancora oltre l’orizzonte dell’evoluzione tecnologica con il pallone Nike Flight. Un pallone che è il risultato di circa otto anni di sperimentazioni e indagini scientifiche, e che grazie a una tecnologia completamente nuova promette di riscrivere nei prossimi anni il concetto di precisione applicato al calcio.
Nel momento in cui il calcio prova a ripartire ha l’obbligo di farlo in un modo necessariamente migliore. Si tratta di una semplice coincidenza, ma Nike Flight può essere una variabile significativa di questo processo: presto lo vedremo anche in Serie A – oltre che in Premier League e nel campionato russo – con una colorazione appositamente dedicata. In queste foto vedete invece il pallone nella sua colorazione base, bianca con lo swoosh in nero: si rifà al modello utilizzato nella finale di Champions League del 1999 tra Manchester United e Bayern Monaco, e più in generale incarna l’idea di ritorno al gioco nella sua forma più “pura” possibile.
Quello che Nike Flight rivoluziona è il concetto di “aerodinamicità” associato al pallone. Il design innovativo, che incorpora la nuova tecnologia aerodinamica brevettata AerowSculpt, permette alla sfera di risentire in maniera decisamente minore degli effetti aerodinamici quando in volo – con un 30 per cento in meno di “oscillazione” rispetto ai palloni precedenti. È successo, in passato, che alcuni portieri si lamentassero di alcuni modelli: con l’evoluzione dei materiali, i palloni oggi sono più leggeri, hanno un minor numero di cuciture rigide, e così via. A contatto con il vento e altri agenti atmosferici, la leggerezza rischia di diventare un vulnus: se le traiettorie di un tiro o di un lancio vengono modificate, diventano un problema tanto per i portieri quanto per chi calcia.
Nike Flight risolve l’annosa questione. Già toccando con mano il pallone il cambiamento è evidente: la superficie non è liscia, ma attraversata da una serie di fossette. Il motivo è semplice, e segue l’esempio delle palline da golf che sono “bucherellate”: una superficie liscia viene rallentata a seguito dell’urto con l’aria, facendo sì che frontalmente si crei un’alta pressione e posteriormente un vuoto d’aria. Questo riduce inevitabilmente la potenza e la distanza del colpo, e ne compromette la precisione.
Le fossette sono perciò la soluzione per evitare che la forza d’urto modifichi la traiettoria del pallone: è qui che interviene la tecnologia AerowSculpt, che ricalca i “meccanismi aerodinamici” di una pallina da golf. «Tutto ciò che abbiamo fatto in laboratorio è frutto di operazioni scientifiche», ha detto Kieran Ronan, Senior Director Nike di Global Equipment. «Qui al Nike Equipment Innovation Lab siamo in grado di rilevare piccole differenze nelle prestazioni che potrebbero non essere percepibili dalla maggior parte dei giocatori. Ma quando queste piccole differenze vengono ripetute 68 volte, il risultato è un notevole salto di prestazioni. La progettazione è iniziata con una scanalatura Aerotrack di forma squadrata. Nelle 68 versioni successive, abbiamo modificato la forma del solco, aggiunto una trama a zig-zag ed esplorato molteplici caratteristiche per fornire un modello geometrico che consenta un volo più stabile».
In un incontro con i media a cui ha partecipato anche Undici, Ronan ha raccontato che per arrivare al risultato finale sono occorse oltre 1700 ore di test. All’insegna di tre parole chiave: Explore, Recreate and Innovate. Durante la prima fase, sono stati utilizzati diversi sistemi di tracciamento per calcolare il volo della palla in base alla tipologia di calcio durante fasi di gioco, per capire quali condizioni influenzassero le traiettorie durante una partita e in che misura. In seguito, il laboratorio ha replicato le tipologie di calcio analizzati in campo con l’ausilio di una gamba robotica, che ha ripetuto una varietà di tiri in modo ripetibile e quantificabile. Questo processo ha consentito di misurare piccole differenze nelle prestazioni tra le sfere e di raccogliere una serie di test quantificabili su cui innovare.
Oltre 800 atleti hanno partecipato alle sperimentazioni in laboratorio: il loro è stato un contributo attivo, e in un certo senso sono stati loro gli attori principali a indirizzare il processo. «Per tutti questi anni», spiega Ronan, «i calciatori ci hanno fornito insight, ci hanno espresso i loro problemi. Perciò gli abbiamo dato esattamente quello che volevano. Abbiamo badato a come si sentivano, a quello cui facevano attenzione, come il rumore del pallone, il tocco. Alla fine, che fosse su un campo da allenamento o di fronte a migliaia di spettatori, avevano a cuore sempre la stessa cosa: la consistency del tocco, il punto esatto dove avrebbero voluto mettere il pallone». La tecnologia all’avanguardia del Nike Flight non si ferma qui. Viene riproposto l’inchiostro il Nike ACC (All Conditions Control): introdotto nel 2014, assicura un ottimo tocco del pallone in condizioni di bagnato e asciutto. Nike Flight ha poi una struttura a quattro pannelli, con il 40% in meno di cuciture rigide rispetto a una tradizionale palla a 12 pannelli, in modo da creare uno spazio più largo a contatto con il piede e permettere un tocco più performante. Il pallone è disponibile da oggi su nike.com al prezzo di 134 euro.