Negli ultimi dieci anni, le giovanili del Real Madrid hanno fatto guadagnare tantissimo al club

La cessione dei talenti allevati nella Fábrica ha fruttato 302 milioni.

Per anni, abbiamo giustamente lodato il grande lavoro del Barcellona nello sviluppo dei talenti, per il sistema della Masia, per la capacità di portare un giocatore dal vivaio fino alla squadra più forte del mondo. Oggi, però, quel modello è stato quantomeno eguagliato da altri club, primo tra tutti il Real Madrid. Il nickname del settore giovanile del club merengue e “La Fábrica”, ed è decisamente azzeccato: secondo i dati raccolti da Diario As, i giocatori cresciuti nel Real che poi si sono affermati in giro per il mondo sono tantissimi, e hanno portato tantissimi soldi nelle casse del club. Sono 83, e le loro cessioni hanno determinato un ricavo totale di 308 milioni di euro dal 2009 a oggi. Considerando che il Real Madrid ha investito circa 21 milioni di euro l’anno per gestire e mantenere il proprio settore giovanile, e che nella prima squadra di Zidane ci sono diversi elementi cresciuti nel vivaio (Carvajal, Nacho Fernández, Lucas Vázquez), il rendimento finanziario di questo reparto è da considerare molto positivo.

In questo momento, come detto, ci sono nel mondo 83 calciatori professionisti cresciuti nella Fábrica. Di questi, 42 militano in club spagnoli e 41 all’estero. Nella maggior parte dei casi, il loro passaggio a un’altra società ha generato una plusvalenza totale, perché il loro ingresso nel Real è avvenuto durante l’infanzia. L’elemento che ha generato l’incasso maggiore è stato Álvaro Morata: la cessione dell’attaccante spagnolo alla Juventus, nel 2014, ha portato 22 milioni nelle casse del Madrid; dopo la recompra del 2016 (30 milioni ai bianconeri), Morata è passato al Chelsea per 80 milioni un anno dopo. Il profitto totale, dunque, è stato di 72 milioni per il club di Florentino Pérez. Oltre ai soldi di queste operazioni “dirette”, il Real incassa anche molti premi di valorizzazione a distanza di anni. Il caso raccontato da As è quello di Marcos Alonso, tesserato per il club blanco dai 12 ai 19 anni e ceduto per 2,4 milioni al Bolton nell’estate del 2010: oggi il terzino del Chelsea è sul mercato, e se i Blues riuscissero a venderlo per una cifra pari alla sua valutazione (20 milioni), il Real potrebbe incassare 800mila euro per effetto delle normative Fifa – che garantiscono un contributo di solidarietà alle società che hanno allevato i giocatori.

L’ultimo grande colpo in uscita dal Real Madrid (e dalla Fábrica) è quello di Achraf Hakimi, che nelle prossime settimane si unirà all’Inter. L’esterno marocchino ha vissuto il suo intero percorso di formazione nei blancos, ed è stato ceduto ai nerazzurri per 40 milioni di euro dopo due ottime stagioni in prestito al Borussia Dortmund. Un anno fa, invece, è stato Marcos Llorente a generare un’enorme plusvalenza: l’Atlético Madrid ha versato 30 milioni per acquisire il suo cartellino. Secondo As, i prossimi candidati a seguire l’esempio di Hakimi e Llorente sono i centrocampisti Antonio Blanco (19 anni) e Miguel Baeza (19 anni), oltre all’attaccante Pedro (20 anni), tutti protagonisti di una buona stagione nel Castilla, la squadra filiale del Real. Secondo una famosa massima di Florentino Pérez, «se un ragazzo cresciuto nel nostro club raggiunge la prima squadra siamo contenti, ma non tutti sono adatti…». In questo caso, però, il buon lavoro fatto a livello giovanile permette quantomeno di incassare, quindi di alimentare ancora il ciclo di costruzione e valorizzazione del talento.