Ferrán Torres al Manchester City è già uno dei trasferimenti più eccitanti dell’estate

Il primo pezzo della ricostruzione di Guardiola.
di Redazione Undici 30 Luglio 2020 alle 16:04

Ferrán Torres compirà 21 anni solo il prossimo 29 febbraio, eppure ha già accumulato cento partite (in realtà sono 97, ma la sostanza è quella) con la maglia del Valencia, in tutte le competizioni possibili. La sua affermazione è stata – ed è ancora – lineare, anzi si può dire perfetta, tipica dei club alto borghesi della Spagna: esordio nella squadra filiale, graduale inserimento in prima squadra, esplosione del talento, lancio in pianta stabile come titolare, senza paura, senza compromessi.

Ferrán Torres è un giocatore tipicamente spagnolo anche nel suo modo di giocare, nel senso che si muove in campo e si rapporta con il pallone in maniera intelligente, funzionale ma anche estetica, e soprattutto varia: anche se è un esterno puro – Marcelino e Celades lo hanno utilizzato prettamente a destra, sul suo piede forte, ma sa presidiare pure l’altra corsia – è molto bravo convergere verso il centro, uno dei suoi movimenti proverbiali è quello di stringere nel mezzo spazio per aprire lo spazio ai terzini, oppure per sfruttare il contromovimento delle punte che aprono lo spazio a lui.

Questo aspetto deve essere stato importante perché l’interesse mostrato dal Manchester City si concretizzasse in un’offerta ufficiale, in un’operazione che sembra in dirittura d’arrivo e che praticamente porterà il City a sostituire Leroy Sané – già passato al Bayern Monaco. È evidente che Guardiola veda in Ferrán un giocatore ancora da plasmare, non tanto e non solo per l’età ancora giovanissima, ma proprio per questa sua capacità di interpretare il suo ruolo in maniera multiforme. In questo senso, anche l’esperienza con la Nazionale spagnola è stata fondamentale: se nel Valencia Ferrán, ha giocato sempre da esterno nel 4-4-2, nella Rojita Under 19 e Under 21 è stato invece schierato come laterale di un tridente offensivo, quindi a lui erano destinate attribuzioni offensive diversificate, non solamente creative.

Ferrán ha risposto bene a queste sollecitazioni nell’Under 19, infatti ha realizzato nove gol e servito altrettanti assist decisivi in 17 presenze, e inoltre ha segnato anche una doppietta nella finale dell’Europeo di categoria, esattamente un anno fa. Quando si alza il livello, però, Ferrán mostra qualche limite in più in area avversaria: zero gol in sei apparizioni con l’Under 21 e appena nove con la maglia del Valencia. È evidente che dovrà lavorare su questo aspetto in vista dell’approdo in Premier League.

Un po’ di azioni – varie e interessanti – di Ferrán Torres con la maglia del Valencia

Ripetiamo, però: con il Valencia, Ferrán gioca in una posizione particolare, che lo spreme tanto in fase difensiva, e il suo compito è quello di preparare e rifinire le azioni pericolose, non tanto di concluderle. Allo stesso modo, però, il suo probabilissimo passaggio al Manchester City lo porterà in una dimensione nuova, per cui gli esterni offensivi risultano spesso decisivi nell’attaccare l’area avversaria, non solo nella ricerca della superiorità numerica – non a caso spesso Sterling viene schierato al lato di Agüero e/o di Gabriel Jesus, e quest’anno ha accumulato 30 reti in tutte le competizioni.

Come abbiamo visto anche nel video sopra, però, Ferrán è stato scelto dal Manchester City perché ha doti enormi, evidenti, di corsa e di controllo, del pallone e del corpo, nell’uno contro uno e negli spazi stretti. È un atleta che a prima vista non dà l’impressione di essere veloce o comunque esplosivo nella corsa, ma la sua sensibilità nel tocco gli permette di essere praticamente immarcabile, soprattutto quando punta gli avversari frontalmente, occhi negli occhi e allora può far finta di andare in una direzione, ma in realtà può scappare ovunque, sa scappare ovunque.

È ancora presto per dire se la transizione da Sané a Ferrán Torres sia stata o sarà indolore, o magari addirittura positiva, per il Manchester City. Ma va detto che certo acquistare un giocatore del genere quando devi sostituire un elemento con la qualità dell’esterno tedesco è un investimento win-win, anche per il prezzo non eccessivo – si parla di 35 milioni di euro versati al Valencia. Del resto i Citizens operano così sul mercato da un po’ di anni, fin dall’arrivo di Guardiola: investimenti enormi, certo, ma con grandi margini di profittabilità tecnica ed economica. Ferrán è solo il primo pezzo della prima ricostruzione del tecnico catalano, che per la prima volta in carriera è destinato rimanere per una quinta stagione alla guida di una squadra – salvo clamorosi stravolgimenti nei prossimi giorni. Per avviare il processo di rinnovamento, in attesa della Champions League ad agosto, la scelta è ricaduta sull’esterno del Valencia (e pure su Nathan Aké, 25enne difensore del Bournemouth ex Chelsea), e già questa dovrebbe essere una piccola, grande garanzia. Poi c’è anche un grande talento ancora tutto da rifinire, anzi da definire, e allora si può dire che l’arrivo di Ferrán Torres sia già uno dei trasferimenti più eccitanti di questa sessione di mercato, anche se non è stato ancora ufficializzato, anche se non possiamo sapere come andrà, e forse il bello è proprio questo.

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